“Se il direttore generale Caruso ritiene che tutto avvenga secondo il rispetto della normativa regolamentare affinché i lavori di rifacimento del presidio di Viale Europa vengano completati, perché non si accerta che gli stessi lavori si svolgano nei tempi dell’emergenza-urgenza?”. Così interviene il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” sulle affermazioni di ieri, durante l’assemblea con i sindacati e sulla lettera che il manager dell’Azienda Ospedali Riuniti Papardo – Piemonte ha scritto, giorni fa, in risposta al comunicato della Fials Medici. ““Serve un manager che si intenda meglio con l’assessorato altrimenti manca gli obiettivi -dichiara con fermezza il movimento cittadino – che erano stati preventivati dall’assessorato regionale alla Salute. La conseguenza – continua – è il commissariamento dell’Azienda sanitaria“. “Tali obiettivi – affermano i promotori del Comitato – sono più precisamente il raggiungimento di 121 posti letto (a lavori finiti: ma quali sono i tempi standard per una ristrutturazione ospedaliera? Qual’ è la data di scadenza per la Regione?) e di 78 posti letto (individuati dallo stesso dirigente nel piano aziendale) secondo la riduzione, sottolineiamo, temporanea. Incredibile paradosso: se i posti, da disposizione assessoriale, dovrebbero essere 78, perché sono in realtà 68? Se la matematica non è un’opinione, ne mancano 10 già sul numero previsto dalla attuale riorganizzazione dei due presidi”. Altra nota dolente. Gli interventi di adeguamento ai criteri antisismici sono iniziati a settembre 2010 e sarebbero dovuti terminare a dicembre dello stesso anno. Sono trascorsi altri dieci mesi di chiacchiere, tra cambiamenti di ditte che hanno vinto l’appalto e hanno lasciato il padiglione 4 ancora incompiuto. Cosa succederà con i padiglioni 5 e 6? “Su questi – ricorda il Comitato – si sarebbero dovuti distribuire i 121 posti letto, specificati nella lettera dal dirigente Caruso, previsti dal Decreto Regionale ma che sono stati ridotti a 78 (sulla carta) in misura temporanea, ormai da oltre un anno”. “Considerando il riferimento dei 121 – prosegue – è evidente che le gravi carenze esistono nel numero di almeno 10 posti nel reparto di Ostetricia e di altri 4 in quello di Cardiologia. A seguire, altri posti in Chirurgia d’urgenza e Traumatologia e in tutta quella branca che viene definita Medicina d’urgenza per sopperire all’assenza, nel presidio Piemonte, delle Specialistiche”. Tutto questo è stato già scritto ed elaborato da una Commissione Tecnica che, circa un anno fa, lo stesso direttore Caruso ha nominato e che ha presentato, nel maggio scorso, un’attenta relazione sulle esigenze mediche ed assistenziali. Ad affermarlo sono sempre i componenti del Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”, alcuni dei quali hanno fatto parte dello stesso Tavolo aziendale e, adesso, hanno costituito una nuova commissione, su espressa disposizione lo scorso agosto del Direttore Generale dell’assessorato alla Salute Guizzardi e nominata dagli stessi. “Forse, il direttore generale – ironizzano i promotori – non ha letto con attenzione la nostra relazione e chissà, magari, rinnega il lavoro da noi svolto. Ci siamo sempre battuti per il corretto funzionamento dell’ospedale sotto i riflettori ormai da due anni e contro la sua chiusura definitiva. Ma quello che si sta creando è il tentativo di chiusura per sfinimento sia delle risorse umane sia dei dipartimenti essenziali per l’Emergenza-Urgenza.”. “A questo si aggiunge (fatto ancora più grave) – conclude il Comitato – che si profila una nuova asta pubblica su altri immobili di proprietà del presidio. A tutt’oggi, non conosciamo il consuntivo del 2010 con i dettagli amministrativi dell’attività sanitaria di Papardo e Piemonte, né l’esito delle aste pubbliche di vendita di cespiti immobiliari appartenenti a quest’ultimo. A tal proposito ribadiamo che il ricavato va speso esclusivamente per lavori di ristrutturazione del nosocomio di viale Europa. Suggeriamo a Caruso di attenersi alle leggi delle donazioni modali (come quelle del Piemonte) secondo cui gli incassi delle vendite sono appartenenti esclusivamente ai proprietari. La gestione delle somme è un passaggio delicato dell’amministrazione, sul quale vigileremo e ne tuteleremo la trasparenza con ogni mezzo”.

L’ufficio stampa Marcella Ruggeri

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