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La Questura di Reggio Calabria con un comunicato stampa diffuso in data odierna e che si riporta di seguito fa sapere che: <<continua senza soluzione di continuità l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alle cosche d ‘ndrangheta, operanti nella provincia di Reggio Calabria.

 La Polizia di Stato, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nella mattinata odierna, ha eseguito nr.3 provvedimenti di confisca nei confronti dei sottonotati soggetti: Commisso Vincenzo, Rumbo Riccardo e Gallico Rocco.

In particolare nei confronti dei primi due i provvedimenti ablatori rappresentano la naturale evoluzione delle indagini, denominate rispettivamente “Crimine” e “Bene Comune/Reupero”, condotte dalla locale Squadra Mobile e dal Commissariato di P. S. di Siderno, con il coordinamento dalla Procura della Repubblica – D. D. A. di Reggio Calabria.

 Foto 1Le predette indagini, nell’ambito delle quali Commisso e Rumbo sono stati destinatari di provvedimenti restrittivi, in quanto ritenuti elementi di spicco della ‘ndrina , hanno permesso di accertare l’esistenza di un’associazione mafiosa facente capo al clan Commisso, tra i più potenti e longevi della ‘ndrangheta, particolarmente attivo nella fascia Jonica reggina e con diramazioni anche all’estero.

 Nei confronti di Gallico Rocco il provvedimento ablatorio trae, invece, origine dall’indagine, denominata “Cosa Mia”, condotta dalla locale Squadra Mobile e dal Commissariato di P. S. di Palmi, diretti dalla Procura della Repubblica – D. D. A. di Reggio Calabria.

 L’operazione “Cosa Mia” eseguita nel giugno del 2010 ha consentito di appurare l’esistenza e l’operatività della cosca Gallico dedita alla commissione di omicidi ,estorsioni, danneggiamenti ed altri gravi delitti finalizzati alle infiltrazioni mafiose negli appalti relativi ai lavori di ammodernamento dell’autostrada A/3.

 Nella fattispecie a Rocco Gallico, tratto in arresto, unitamente ad altre 51 persone tra cui anche la moglie Iannino Giulia, veniva contestato il ruolo di “reggente” della famiglia, condiviso con i fratelli Giuseppe, Carmelo e Domenico,

 L’attività odierna di confisca ha riguardato i seguenti beni:

– tre appartamenti ed un locale all’interno di un immobile ubicato a Siderno, di proprietà di Vincenzo Commisso;

– una villetta ubicata nel Comune di Siderno, riconducibile a Riccardo Rumbo;

– un fabbricato a tre piani fuori terra, facente parte di un complesso di villette a schiera ubicato a Palmi, intestato a Giulia Iannino, moglie di Rocco Gallico.

 Il valore complessivo dei beni oggetto di confisca ammonta ad oltre 2.000.000,00 di euro.

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