cisl1 Segretari, delegati, operatori, rappresentanti Rsu, Rsa della Cisl si sono dati appuntamento l’ex Pescheria di via Longo a Barcellona Pozzo di Gotto per l’Assemblea zonale del sindacato. L’appuntamento si inserisce nel quadro delle iniziative messe in campo per #firmalacrescita, il progetto di legge di iniziativa popolare lanciato dalla Cisl a livello nazionale per un fisco più equo e giusto e nell’ambito del confronto continuo tra sindacato e territorio.

La Cisl ritiene necessario il rafforzamento dei redditi dei lavoratori e dei pensionati e la ripresa dei consumi e della crescita. Per questi motivi offre il suo contributo fattivo con un progetto di legge di iniziativa popolare che spinga il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per cambiare il Paese.

Di fronte alla gravità della situazione economica e della disoccupazione e al pericolo di una stagnazione di lunga durata rischiano di rivelarsi drammaticamente insufficienti.

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Lo slogan utilizzato per la campagna nazionale è #firmalacrescita perché il progetto di legge vuole perseguire l’obiettivo della riduzione della pressione fiscale sui contribuenti, tramite l’estensione dell’ambito dei destinatari dell’attuale bonus fiscale di 80 euro, in particolare prevedendone l’erogazione anche ai pensionati, ai lavoratori autonomi e agli “incapienti”, in misura piena se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro e in misura ridotta se il reddito complessivo è superiore a 40.000 euro ma non a 50.000 euro.

I cinque punti salienti del progetto sono:

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BONUS 1000 EURO. La Cisl propone l’introduzione di un bonus di 1.000 euro annui per tutti i contribuenti con reddito individuale fino a 40.000 euro e un bonus di ammontare ridotto e, via via, decrescente per chi ha redditi compresi fra 40.000 e 50.000 euro

NUOVO ASSEGNO FAMILIARE. Ripensare il fisco per la famiglia con una maggiore equità distributiva e l’introduzione di un nuovo strumento che superi, accorpandoli, gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli e per il coniuge a carico, attraverso un nuovo sistema di detrazioni d’imposta che cresca al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito.

FISCALITÀ LOCALE AL SERVIZIO DEL CITTADINO. È indispensabile una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che preveda un tetto complessivo di tassazione, collegando più chiaramente ciò che si paga alla fruizione dei servizi sul territorio. All’aumentare della fiscalità locale il cittadino deve ottenere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale.

UN’IMPOSTA SULLA GRANDE RICCHEZZA NETTA. Una grande operazione redistributiva di ricchezza a favore di chi lavora, dei pensionati e delle aree sociali medio-basse per correggere le disuguaglianze. La concentrazione della ricchezza mobiliare e immobiliare è aumentata in modo esponenziale mentre il lavoro è sempre più tassato. Va introdotta un’imposta ordinaria sulla grande ricchezza netta che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva, con esclusione delle prime case e dei titoli di Stato.

RIDURRE L’EVASIONE FISCALE. L’evasione comporta minori entrate per oltre 180 miliardi di euro l’anno e un maggiore carico su chi le tasse le paga. Bisogna rafforzare le sanzioni amministrative e penali, aumentare i controlli, migliorare la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo delle carte di credito (senza costi aggiuntivi per le famiglie), introdurre meccanismi di contrasto di interesse che consentano a chi compra di portare in detrazione la relativa spesa, facendo emergere il fatturato oggi occultato.

Ma l’assemblea, coordinata Tonino Genovese nella doppia veste di segretario generale della Cisl Messina e di commissario della Cisl di Barcellona, ha affrontato anche i temi caldi che in questi giorni sono in discussione nella città del Longano. Il sindacato, senza entrare nel tema delle prossime elezioni che dovranno dare alla città una nuova amministrazione, ha definito prioritario ridare impulso all’attività produttiva e allo sviluppo di tutto il comprensorio. La Cisl ha evidenziato come nella zona di Barcellona sia necessaria una maggiore attenzione per le politiche sociali, in maniera particolare per quanto riguarda disabili e anziani.

“Vi è come la sensazione di un lento abbandonarsi a se stessi – ha detto Tonino Genovese – di non riuscire o volere valorizzare il patrimonio marittimo e montano che abbraccia il territorio barcellonese. La città sembra come fosse dormiente. È necessario riprendere i nodi dello sviluppo economico, e rivalutare il nome di Barcellona come centro in cui il commercio e le attività industriali rappresentano una bella realtà della provincia”.

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