parlamento-europeoAppello-Allarme dell’Università delle Generazioni 9 maggio – e’ assolutamente indispensabile una festa dell’europa “non lavorativa” Per affratellare di più le persone e i popoli dell’Unione

L’Università delle Generazioni lamenta il fatto che anche quest’anno 2019 la “Festa dell’Europa” del 9 maggio stia passando nell’indifferenza delle popolazioni dell’Unione. E questo è un fatto assolutamente negativo, specialmente in tempi, come questi, in cui è in atto una disaffezione non tanto verso l’istituzione in sé e per sé quanto per le percepite disparità politiche ed economiche condotte da una classe dirigente che sembra assai lontana dalle genti.

bandiera-unione-europea-2019Per contribuire ad unire maggiormente gli europei e aumentare la cultura comunitaria e solidale, l’Università delle Generazioni rilancia per l’ennesima volta la proposta, sentita da gran parte delle popolazioni, di rendere “non lavorativa” la giornata del 9 maggio, dichiarata “Festa dell’Europa” per effetto della coincidenza di alcune date simboliche come la fine ufficiale della seconda guerra mondiale nel 1945, la dichiarazione di avvio della necessità di una unione europea per evitare altre guerre nel vecchio continente da parte di Robert Schuman (9 maggio 1950), nonché la dichiarazione del “Giorno d’Europa” avvenuta in Milano il 9 maggio 1985.

Tutti gli Stati dell’Unione Europea non hanno uno stesso giorno festivo come identità comunitaria. Dichiarare “non lavorativa” la giornata del 9 maggio di ogni anno in tutti indistintamente gli Stati europei (anche di quelli non facenti parte dell’Unione) sicuramente contribuirà ad affratellare meglio e di più persone e popoli, allentando (tra l’altro) la sensazione che l’Unione Europea sia soltanto un fatto economico (ad esempio la moneta unica) e non anche socio-culturale.

L’Università delle Generazioni spera che il nuovo Parlamento Europeo (che uscirà dalle imminenti Elezioni del 26 maggio) possa dichiarare “non lavorativo” il giorno del 9 maggio per sottolineare l’unità effettiva ed affettiva dei popoli e per contribuire ad amare di più i tantissimi valori che, prima e più della politica, uniscono da secoli l’Europa in una stessa Storia. Pure per questo invita tutti ad andare a votare.

 

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