Mons Bregantini«Lettera ai Sacerdoti» S’intitola così l’ultima fatica letteraria di monsignor Giancarlo Maria Bregantini, già vescovo di Locri-Gerace, promosso arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano in Molise, da Sua Santità Benedetto XVI, l’otto novembre del duemilasette. L’opera composta da ben centocinquantaquattro pagine – introdotta da una premessa dello stesso autore – con un linguaggio non tecnico e accessibile al grande pubblico, segna con attenzione paterna il cammino sacerdotale, in un fitto dialogo con le fonti della tradizione cristiana. Monsignor Bregantini con «Lettera ai sacerdoti» (Paoline, 2010), ha voluto scrivere prendendo come punto di riferimento la Lettera agli Ebrei con l’intento che i destinatari possano «incarnare il comune e mutuo amore che passa e regna tra il Padre e il Figlio, tra il Creatore e il Verbo, come da una sorgente unica che è l’Amore che si compie per noi e con noi». Colpisce l’universalità dell’arcivescovo che si rivolge ai sacerdoti tutti come fossero fratelli. Inevitabilmente legati da un unico filo d’amore e d’obbedienza che conduce a Cristo. La parola di Dio tramandata dai Padri della Chiesa diviene in queste pagine una testimonianza fedele che spazia oltre i confini geografici, culturali e anagrafici. L’autore si sofferma sul significato del verbo esortare, «Gesù mentre parlava metteva in pratica quanto diceva», ricordando quindi ai fratelli sacerdoti lo stretto legame tra la parola e l’azione. Nel citare la Lettera agli Ebrei Monsignor Giancarlo Bregantini sottolinea il rapporto tra culto e azione, chi ha scelto di seguire Cristo deve diventare una Sua parola e non limitarsi a pronunciarla. «Il sacerdozio è l’incontro con Cristo fatto testimonianza, amore verso tutti e trasmissione di vita vera». Gesù indica il segreto per poter vivere pienamente il sacerdozio, ovvero essere con amore un figlio obbediente al Padre. Il cammino dell’uomo deve sempre avvenire seguendo la Luce divina che illumina mente ed anima. Particolarmente gradito il libro dell’arcivescovo Bregantini, nell’anno sacerdotale indetto dal Pontefice Romano che si concluderà a Roma, dal nove all’undici giugno, rappresenta certamente un’ulteriore occasione, per i religiosi presbiteri, ad intensificare il cammino di santificazione e, per tutti i consacrati e le consacrate, uno stimolo ad accompagnare e sostenere il loro ministero con fervente preghiera.

Elia Fiorenza

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