carabinieri autoArrestate due persone per una rapina perpetrata a maggio scorso. Otto del mattino di una giornata primaverile dello scorso maggio, bussano alla porta di un’anziana signora di San Nicolò di Ricadi due persone, un uomo ed una donna. La novantenne apre senza alcuna remora vedendo in quelle persone dei figli, forse una coppia di sposi, ed invece una volta sull’uscio, quelli che poi saranno invece dei delinquenti, la strattonano violentemente strappandole dal collo una collana in oro; scappano via e per mera fortuna la donna non riporta conseguenze, se non il grande spavento e la perdita di un affetto!

I carabinieri della Stazione di Spilinga però immediatamente fanno scattare le indagini: cercano testimoni, battono immediatamente tutta la zona con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Tropea, effettuano perquisizioni sul posto. Esaminate le telecamere che fin dalle vicinanze della casa dell’anziana malcapitata che si allontanano perifericamente arriva la chiave di volta per l’identificazione dei malfattori: una delle telecamere inquadra proprio i due rapinatori.

La conoscenza del territorio porta i militari ad escludere che i due fossero della zona, inviati i fotogrammi a tutti i comandi Arma della provincia di Vibo Valentia l’occhio attento dei carabinieri della Stazione di Soriano (VV) riconosce ed identifica i due. A questo punto il Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Dottoressa Benedetta Callea, Sostituto Procuratore responsabile del caso, emette un’ordinanza di custodia cautelare con l’applicazione degli arresti domiciliari a carico di T. Francesco, vibonese classe 1983 ma residente a Soriano, già noto alle Forze dell’Ordine e S. Dorotea, catanzarese classe 1987, correa del Tigani;

concordando pienamente con le risultanze investigative emerse a seguito delle indagini condotte dalla Stazione Carabinieri di Spilinga.

Questo pomeriggio quindi i due sono stati rintracciati proprio a Soriano e, una volta essersi visti notificare il provvedimento, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive residenze.

Un forte segnale di repressione, proprio a tutela delle fasce deboli, che vede i militari della Compagnia di Tropea impegnati nella tutela della sicurezza ed incolumità della cittadinanza.

 

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