marco-siclari-2Il senatore Marco Siclari, nonostante le difficoltà dettate dal delicato momento politico, ha dato il via a un’intensa attività parlamentare e, dopo aver depositato un’interrogazione sull’emergenza sanitaria nelle strutture pubbliche, in particolar modo nella provincia reggina, riportando il caso della Tac di Locri e del decesso del neonato a Polistena, e discusso in Senato la questione Alitalia ponendo l’accento sulla questione degli aeroporti calabresi, oggi, presenta una nuova interrogazione sul settore sanitario. Il senatore Siclari, questa volta, ha posto i riflettori sull’assurda vicenda che sta costringendo le strutture sanitarie private accreditate a chiudere battenti. Più volte Siclari ha tentato di avvertire il commissario Scura sui rischi che la sua condotta avrebbe causato ma, in assenza di riscontri positivi, ha portato la vicenda all’attenzione del ministro alla salute.

«Con una nota indirizzata a Anisap Calabria e Federlab Calabria – il Commissario Massimo Scura, ha ribadito la legittimità dei propri DDCCA nn. 72/2018 e 87/2018, che prevedono il “taglio” dei costi per servizi già erogati in regime di convenzione e di accreditamento fino al 31.12.2017 e, conseguentemente, ha invitato i Direttori Generali della Aziende menzionate “a procedere all’immediata sottoscrizione degli accordi contrattuali. In caso contrario, si procederà a denunciare il relativo comportamento omissivo alla magistratura contabile e penale.” Dalla stampa – si legge nell’interrogazione – risulta che con una decisione immediata, il Tar di Catanzaro ha sospeso la nota del Commissario data 8 maggio 2018, nella quale intimava alle ASP di procedere, tramite convocazione dei laboratori, alla firma del decreto 72 citato, che fissa un taglio del budget di 20 milioni per le strutture accreditate. Nella stessa nota il Commissario Scura invitava a “procedere all’immediata sottoscrizione degli accordi” come sopra riportato».

Dopo aver chiarito i fatti Siclari entra nel cuore della vicenda chiarendo come «di fronte a tale intimazione, le Asp avevano disposto la convocazione delle strutture private per il 1° giugno, convocazione attualmente sospesa in attesa che il 27 giugno il Tar si pronuncerà; le associazioni di categoria a tutela dei privati accreditati, dal 4 giugno sospenderanno l’accettazione delle prestazioni con ticket sanitario, come radiografie, tac ed esami complessi, che verranno erogate solo a pagamento a causa dell’esaurimento del budget – ha ribadito Siclari al ministro per la salute pubblica – giova evidenziare, inoltre, che le suddette strutture sanitarie versano in uno stato di estremo disagio considerato che sono ancora in attesa, dall’estate scorsa, del pagamento da parte delle Asp delle prestazioni già effettuate».

Siclari non ha dimenticato un altro problema che è quello relativo ai Livelli essenziali di assistenza fissati dal Commissario, nel Dca n. 32 del 2017, in dodici prestazioni per abitante. Secondo le associazioni, invece, il taglio causerebbe una drastica diminuzione delle prestazioni nella misura di sette per abitante, con conseguenti difficoltà e disagi per i cittadini che non potrebbero avvalersi della sanità pubblica a causa delle lunghe liste d’attesa che in taluni casi pregiudicherebbero la vita stessa dei pazienti.

«La situazione sopra descritta costituisce, a parere dell’interrogante, una palese violazione del diritto alla tutela della salute sancito dalla Carta Costituzionale;

le problematiche legate alla sanità della Regione Calabria, richiederebbero un atteggiamento responsabile e di buon senso nei confronti dei cittadini e dei tanti malati costretti a recarsi in altre Regioni per curarsi, e con riguardo alle strutture private accreditate, che rappresentano in alcuni casi gli unici punti di riferimento per molti pazienti. I medici professionisti e il personale sanitario si spendono quotidianamente, anche in condizioni di grave disagio, per garantire il diritto alla salute; la sanità è un servizio pubblico indipendentemente dal soggetto statale/regionale o privato che ne eroga le prestazioni, e come tale va garantito sempre e comunque. Di recente – continua l’interrogazione – il Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, mostrando ancora una volta grande attenzione nei confronti dei bisogni dei cittadini calabresi ed un grande senso di responsabilità, ha rivolto un accorato invito a tutte le istituzioni al fine di garantire i livelli minimi di assistenza».

Siclari, chiedendo al ministro se sia a conoscenza della situazione descritta in premessa chiede «quali azioni intenda adottare a tutela e sostegno delle strutture sanitarie accreditate al fine di garantire la continuità del servizio sanitario calabrese, dando certezza ai rapporti giuridici in essere ed a quelli futuri da sottoscrivere, al fine di scongiurare la crisi del settore privato ed il rischio di chiusura delle stesse strutture; quali azioni intenda promuovere per evitare l’esplosione del contenzioso giudiziario con potenziale notevolissimo danno per la finanza pubblica».

Siclari non intende spegnere i riflettori sulla questione salute in Calabria e, in particolare, nella provincia di Reggio Calabria e verso tutte le strutture private accreditate che offrono esempio di buona sanità a tutela della del diritto alla salute. Un impegno, dunque, rivolto prima di tutto ai cittadini ma, anche, agli imprenditori e ai 4000 posti di lavoro messi a rischio da questi tagli e dalla mancata erogazione dei fondi da parte della Regione.

 

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