arresto_extracom--400x300Da anni esercitava prepotenza e violenza in casa propria, nei confronti dei due poveri genitori che ormai vivevano in un costante stato di sofferenza, paura e preoccupazione. Il comportamento violento del figlio era diventato per loro un vero e proprio incubo, temendo sia per l’incolumità propria che per quella del figlio più piccolo, fratellino del reo.

Ed è così che, ormai giunti all’esasperazione, lo scorso mese i genitori hanno preso una decisione sicuramente dolorosa ma assolutamente necessaria: denunciare tutto ai Carabinieri. Secondo quanto raccontato dalla madre ai militari della Stazione di Messina Tremestieri, circostanze poi puntualmente riscontrate in ogni particolare e descritte minuziosamente nell’informativa di reato inviata dall’Arma alla Procura della Repubblica, da circa sei anni lei ed il marito erano vittima di comportamenti gravemente vessatori da parte del figlio C. S., giovane incensurato cl. 1995, condotte che si connotavano per le continue violenze fisiche e morali attuate nei confronti di entrambi i genitori volte ad ottenere consistenti somme di denaro. Il giovane, allo scopo di procurarsi i soldi (circa 150/200 euro settimanali), insultava, minacciava e percuoteva i genitori in modo da costringerli a cedere alle continue richieste per il terrore di subire conseguenze peggiori.

Aggressioni fisiche e verbali, con condotte ingiuriose e violente, ormai il comportamento del ragazzo non conosceva limite.

In uno degli episodi denunciati, addirittura, il giovane avrebbe spinto con forza la madre all’interno di una stanza della casa e l’avrebbe tenuta coattivamente tenuta chiusa dentro, lasciandola poi uscire solamente una volta ottenuti i soldi richiesti.

Alcuni dei referti medici acquisiti dai militari dell’Arma parlano da soli: infatti, in vari e diversi episodi sono state riportate lesioni che vanno dal trauma contusivo a braccia e ginocchia al trauma distrattivo di entrambi i polsi, per arrivare al trauma cranico e ad uno stato d’ansia reattiva.

Le risultanze investigative dei militari operanti hanno convinto pienamente il Magistrato titolare delle indagini (Dott.ssa Stefania LA ROSA) ed il GIP (Dott. Salvatore MASTROENI), per cui il ragazzo risponderà di lesioni personali ed estorsione, con le aggravanti del reato continuato e del reato commesso ai danni di ascendente. E, viste le evidenti esigenze cautelari che sussistono, l’ordinanza emessa il 13 febbraio 2015 ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Messina Tremestieri nel pomeriggio dello stesso giorno, ha disposto per il giovane la misura degli arresti domiciliari in abitazione diversa da quella dei genitori, con applicazione del c.d. braccialetto elettronico.

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