Le Sedute di Consiglio Comunale rappresentano la massima espressione democratica dell’attività istituzionale dell’organismo cittadino e, pertanto, è auspicabile che anche all’interno della comunità bovalinese si possa, al più presto,  assistere alle sedute non solo in presenza ma anche attraverso gli strumenti che l’attuale livello tecnologico ci mette a disposizione (web, social, Tv digitale, oltre ai media tradizionali). Si tratta di porre in essere un principio fondamentale che mira soprattutto a garantire la “trasparenza” in esito agli atti ed alle decisioni prese nel nome e per conto di una intera comunità, una comunità che, visti i ritmi frenetici della vita quotidiana non riesce ad essere presente fisicamente per come vorrebbe in quanto gli impegni lavorativi e familiari la tiene costantemente lontana, anche se in  tanti sarebbero interessati a seguire i lavori anche da remoto attraverso cioè una diretta streaming.

Sull’argomento è opportuno segnalare, per dovere di cronaca, la querelle che si è creata e che continua a tenere banco in questi giorni all’interno del Consiglio Comunale e della comunità bovalinese, una discussione iniziata nei mesi scorsi (era il mese di gennaio 2023) quando una parte della minoranza (“SiAmo Bovalino”) aveva avanzato la richiesta di inserire all’interno dello Statuto Comunale, all’art. 46, il comma 1bis: “Per tutte le sedute pubbliche del Consiglio Comunale è consentita agli organi di stampa che ne facciano richiesta, la ripresa audio-video e la trasmissione su canali televisivi, social o web, nei modi stabiliti  da apposito Regolamento da adottare entro 30 giorni dall’approvazione del presenta articolo”   Ma se da una parte la richiesta non aveva sortito particolari effetti da parte della maggioranza, suscitando di fatto le ovvie rimostrante del già citato gruppo di opposizione, dall’altra c’è la consapevolezza che per mettere in pratica l’esigenza legata alle riprese audio-video è necessario, e soprattutto indispensabile, che l’Ente si doti di un apposito Regolamento che disciplini “specificamente” la delicata materia indicando, non tanto la possibilità da parte degli organi di stampa di avanzare le richieste relative alla registrazione del Consiglio (già previste e sancite dalle normative esistenti), bensì su come debbano avvenire le registrazioni stesse; a chi compete effettuare le riprese; a carico di chi vanno imputate le eventuali spese; e come debbano essere gestiti i dati sensibili e, soprattutto, come e dove debbano essere archiviati e/o visionati i dati delle registrazioni. In proposito, è proprio il Garante della Privacy che in un suo personale pronunciamento risalente al marzo 2002, ha legittimato l’effettuazione delle riprese televisive, purchè disciplinate da “apposito regolamento” Quindi, sembrerebbe proprio che soddisfare la legittima richiesta dell’opposizione, in assenza di un regolamento ad hoc” sia praticamente impossibile; da qui la necessità di approfondire l’argomento senza badare tanto al proprio personale istinto, ma seguendo le linee indicate in materia dalle autorità competenti. L’auspicio è comunque quello di poter presto giungere ad una soluzione condivisa che consenta a tutti i cittadini di poter assistere, anche se da remoto, alle future sedute di Consiglio al fine di avere piena contezza della vita politica ed amministrativa del paese.

In esito alla questione riportiamo di seguito l’ultimo richiamo postato dal Gruppo “SiAmo Bovalino”, ed in particolare dal suo Capogruppo, Dottor Bruno SquillaciGARANTIRE IL DIRITTO DI INFORMAZIONE DEI CITTADINI. Avevamo accolto con spirito di collaborazione l’invito a posticipare la trattazione della nostra mozione per trovare in tempi brevi una soluzione condivisa che potesse garantire la trasparenza e il diritto di informazione dei cittadini, sanciti dal nostro Statuto, autorizzando la diffusione, anche in diretta streaming, delle riprese video dei Consigli comunali. Trascorsi inutilmente quasi due mesi, in assenza di provvedimenti in merito e nonostante un ulteriore sollecito rimasto senza risposta, abbiamo chiesto la convocazione del Consiglio comunale per la trattazione della nostra mozione.