02 Partecipata conferenza quella svolta al Liceo Scientifico “G. Seguenza” di Messina, avente come tema: “Il Popolo racconta la Storia. Dall’Impresa dei Mille al Brigantaggio. Sogni e illusioni del Sud agli albori dell’Unità d’Italia.“

L’incontro, coordinato dalle professoresse Letizia Palumbo e Rossana Pollicino, è stato organizzato nell’ambito del programma “Incontri In Biblioteca”, con lo scopo di rendere il Liceo Seguenza promotore di momenti culturali e di aggregazione per il territorio.

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Introdotto dalla Preside Maria Rosaria Mangano, il prof. Enzo Caruso, docente del Liceo, nelle vesti di narratore e musicista, si è reso protagonista di un avvincente racconto che, attraverso fonti orali, documenti e brani della tradizione popolare, ha riportato in luce pagine di storia del Risorgimento, parallele a quelle ufficiali, decisamente inedite e coinvolgenti.

Dall’arrivo di Garibaldi in Sicilia, accolto festosamente dal popolo che lo sostiene nella rivolta, ai fatti di Bronte e quindi alla spietata repressione dell’esercito Piemontese nei confronti del Meridione, Caruso ha posto l’accento sul fenomeno del Brigantaggio, espressione sociale di ribellione alle dure leggi del Governo Piemontese e alle stragi, alle fucilazioni e alle deportazioni subite dal popolo meridionale, tradito per l’ennesima volta dal sogno del cambiamento.

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La figura di Garibaldi viene presentata come colui che, utile alla causa per il suo carisma, si rivela strumento e vittima dei giochi di potere di Cavour che cinicamente sfrutta la popolarità del Generale per raggiungere i fini dell’annessione del Regno di Sicilia; dopo aver promesso le terre al popolo in nome di Vittorio Emanuele, Garibaldi osserva impotente l’evolversi dei fatti, viene privato degli onori e liquidato con onorificenze che lui rifiuta, ritirandosi oltraggiato e deluso a Caprera.

Protagonista assoluto dell’incontro il Popolo, elemento essenziale per accendere la rivoluzione, con la promessa di libertà da ogni oppressione; un popolo che scrive la sua storia e i suoi sentimenti attraverso il canto che diviene espressione di rivolta, della sua rabbia e poi della sua ennesima delusione.

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L’applaudito e coinvolgente incontro è stato arricchito dall’intervento del Dott. Sergio Todesco, direttore della Biblioteca Regionale e Antropologo, che ha evidenziato, nella pittura dei carretti e negli oggetti di manifattura pastorale, quanto il Mito di Garibaldi abbia influito nell’arte popolare.

Particolarmente apprezzati sono stati alcuni canti del periodo risorgimentale, eseguiti dallo stesso Enzo Caruso (voce e chitarra), Clara Santamaria (voce) e Antonio Pizzi al violoncello.

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