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Comunicato stampa della Questura di Messina. Il patrimonio sequestrato ammonta ad 1.000.000,00 di euro. A distanza di un anno dall’esecuzione dell’operazione di polizia denominata “Dolce Vita” che lo ha condotto in carcere (unitamente ad altre 13 persone) con l’accusa di avere organizzato un’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nel proprio night club di Caronia (ME), Lo Re Giuseppe (inteso Pino) – già considerato il referente di Cosa Nostra palermitana sui Nebrodi – ritorna nel mirino delle indagini della Polizia di Stato, che stavolta ne colpisce l’intero patrimonio.

Gli investigatori della Polizia di Stato – all’esito di un certosino lavoro basato su analisi documentali, escussione di persone informate sui fatti ed intercettazioni telefoniche – hanno rintracciato e ricostruito gli estremi di un corposo e variegato complesso di beni, il cui valore risulta assolutamente sproporzionato rispetto alle formali capacità reddituali del Lo Re, eppure allo stesso riconducibile di fatto, nonostante l’artata interposizione di conniventi prestanome (il fratello Lo Re Salvatore e Rotelli Salvatore, essi pure indagati nell’attività) rispondente al solo scopo di celare le reali possidenze del pregiudicato ed eludere così l’aggressione patrimoniale dello Stato ai sensi della vigente legislazione antimafia.Nella giornata di ieri 22 ottobre 2013, gli agenti del Commissariato di P. S. di Sant’Agata Militello hanno dato esecuzione ad un decreto giudiziario emesso – su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Fabio Sozio, che ha diretto le relative indagini – dal GIP presso il Tribunale di Barcellona P. G., dr.ssa Rosaria D’Addea, avente ad oggetto il sequestro preventivo di un complesso patrimoniale riconducibile al pregiudicato e costituito da quote societarie, immobili (industriali e residenziali), fondi, conti correnti, beni aziendali ed una settantina di veicoli, per un valore complessivo di poco inferiore al milione di euro.

La Polizia di Stato ha accertato, in particolare, come a LO RE Pino (che pure formalmente non riveste alcun ruolo al riguardo) sia di fatto riconducibile la società di capitali “Autoservice Srl” originariamente costituita tra il fratello Salvatore e tale Rotelli Salvatore (che ne è anche il formale amministratore unico).

Foto 3Allo stesso LO RE Giuseppe è riconducibile l’omonima concessionaria di autoveicoli intestata alla società sopra citata, sedente nella frazione Marina di Caronia, nonché gli immobili intestati o in uso alla predetta società, tra cui quello in cui il pregiudicato risiede (oggetto di un contratto di leasing per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro), gli arredi e le strutture aziendali, i titoli e lo stesso parco veicolare della concessionaria.

I poliziotti hanno denunciato LO RE Pino, il fratello Salvatore e ROTELLI Salvatore per concorso nel delitto di intestazione fittizia di beni (previsto nella legge speciale di contrasto alla criminalità mafiosa n°356 del 1992), sottraendo agli indagati la disponibilità dei seguenti beni sequestrati:

– quote societarie della Autoservice Srl

– sede e complesso aziendale della omonima concessionaria di autoveicoli usati

– immobile residenziale sito in contrada Buzza di Caronia Marina con annessa corte;

– n° 2 conti correnti;

– n°70 veicoli di varie tipologie.

Questura di Messina – Divisione Gabinetto – Ufficio del Portavoce
Comunicato stampa del 23 ottobre 2013bis   

 

 

 

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