monitorÈ una storia assurda che in una terra abituata ai paradossi viene vissuta senza troppa sorpresa con il sorriso amaro di chi è costretto a rassegnarsi incassando l’ennesimo disservizio. Gennaio povero per le famiglie montepaonesi costrette a fare i conti con una storia rocambolesca che le ha private delle loro pensioni. Sono infatti in tanti ad essere rimasti basiti difronte la constatazione dell’impossibilità da parte del locale ufficio postale di Montepaone centro, di poter effettuare i pagamenti, per un problema “tecnico”. Nell’ ufficio da mesi mancano i monitor dei computer e gli impiegati che, nel periodo natalizio hanno temporaneamente portato da casa il proprio schermo, si trovano adesso a fare i conti con le proteste che aumentano. L’area collinare del paese ionico è infatti abitata per la maggior parte da gente anziana, spesso sprovvista di automobile, necessaria per raggiungere l’ufficio più vicino ubicato nella zona marina dello stesso paese; ufficio che a sua volta subisce rallentamenti dovuti all’affluenza di chi, invece, avendo un mezzo proprio, sceglie di spostarsi raddoppiando l’utenza, e di conseguenza anche i problemi, dei centri vicini. La vicenda però si arricchisce di significati diversi portati alla luce da chi denuncia l’evidente lassismo indicativo della mancanza di attenzione nei confronti dei centri storici collinari che diventano testimonianza di una contraddizione diffusa, per la quale si decanta l’importanza del mantenimento in vita di paesi che rappresentano la memoria culturale della nostra terra e che rimangono però abbandonati ai loro problemi; spegnendosi lentamente nella rassegnazione di chi non riesce neppure più a stupirsi che un servizio essenziale sia fermato per mesi dalla mancanza di un monitor, senza che nessuno se ne assuma la responsabilità.

Gazzetta del Sud del 10.01.2010 – Sabrina Amoroso

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