violenza-donneNell’ambito dell’attività istituzionale volta alla prevenzione nonché repressione dei reati inerenti il femminicidio ed i maltrattamenti in famiglia, nel pomeriggio di ieri 1° marzo 2014, poliziotti della Squadra Volanti hanno tratto in arresto presso la propria abitazione G. E., classe 1988, ivi residente, dando esecuzione all’Ordinanza Applicativa della Misura Cautelare della Custodia Cautelare in Carcere presso la locale Casa Circondariale, emessa nella medesima giornata dal G.I.P. di Crotone Dr. Michele Ciociola su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Ivan Barlafante, d’intesa con il Procuratore della Repubblica Dr. Raffaele Mazzotta.

Nello specifico, il provvedimento compendia le risultanze investigative raccolte, dalla Divisione Polizia Anticrimine e dal personale dell’UPGeSP, dalle quali sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’arrestato, in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, percosse, ingiuria, minacce aggravate e violenza privata.

L’arresto dell’uomo di fatto pone fine ad una serie di comportamenti violenti che lo stesso compiva, per futili motivi, in qualche occasione anche nei confronti del figlio minore, non solo con pugni, calci, schiaffi, ma anche con umiliazioni, ingiurie e minacce, brandendo talvolta coltelli da cucina, nei confronti della propria convivente. Una condotta che si ripeteva, oramai con una certa frequenza dall’agosto del 2013, e che la donna è riuscita a denunciare alle autorità solo nel gennaio del 2014.

Neanche l’allontanamento temporaneo della vittima e del figlio minore presso i propri familiari si dimostrava un efficace deterrente per un eventuale cambio di atteggiamento da parte di G. E., il quale reiterava comportamenti aggressivi, alcuni dei quali documentati anche da referti medici certificanti le lesioni subite.

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