ursiniGuardavalle Web riceve e pubblica – Comunicato stampa – Oncologico – Ugl condivide nomina Direttore Sanitario.  “Il futuro della Fondazione Campanella è nelle mani delle donne? Con la nomina di Patrizia Doldo a direttore sanitario sembrerebbe proprio di si. Bene ha fatto – a nostro avviso – il direttore generale Angela Di Tommaso a puntare sulla professoressa Doldo, professionista di grande esperienza e docente universitaria molto apprezzata che negli anni scorsi si è schierata senza tentennamenti a sostegno del Polo Oncologico, anche quando tantissimi altri docenti, e soprattutto amministratori, avevano mollato la presa”. Lo ha dichiarato Vincenzo Ursini, segretario provinciale di Catanzaro e portavoce regionale dell’Ugl Comparto sanità. “Sarà una coincidenza, ma il Polo Oncologico ha visto la luce l’8 marzo del 2006, nel giorno dell’anno dedicato alle donne; una casualità – continua Ursini – che sottolinea la parità tra uomini e donne “obbligatoria” nella Città del Sole di Tommaso Campanella. Ed è grazie alle professionalità mediche, paramediche ed amministrative dei due sessi se sono aumentati esponenzialmente le prestazioni erogate in regime ambulatoriale, i ricoveri di day-hospital e day-surgery; il tutto inserito nella cornice del Campus di Germaneto che ricorda il “tempio di forma circolare” della Città del Sole del Campanella”. “Con l’avvio del Polo Oncologico è aumentata la eccellenza dell’offerta sanitaria sul territorio e le connotazioni oncologhe hanno assunto una significativa caratteristica di impatto sociale. Oggi patologie tumorali gravissime possono essere curate anche nella nostra regione, cosa che evita a tantissimi calabresi disagi e spese spesso insostenibili. Alla luce di quanto emerge dall’attenta ed oggettiva lettura dei dati – aggiunge il segretario dell’Ugl sanità – la Fondazione ha tutte le carte in regola per poter vedere riconosciuta la qualifica di Istituto di Ricerca Diagnosi e Cura. Questo permetterà di fare sicuramente un balzo in avanti nel campo della ricerca oncologica. Nell’ipotesi di trasformazione della Fondazione Campanella in IRCCS, ci sembra tuttavia necessario procedere – prosegue il sindacalista – ad una rivisitazione dei rapporti esistenti con le strutture Universitarie e quelle sanitarie, sottoscrivendo nuovi protocolli d’intesa e garantendo la piena funzionalità ed autonomia delle strutture oggi attivate e deputate alla tutela della salute dei cittadini calabresi ed in particolare di quelli che sono affetti da neoplasie. “I tumori maschile e femminile rappresentano la seconda causa di morte, anche se la Calabria presenta un indicatore più basso rispetto alla media nazionale. E’ necessaria, comunque, una serie riflessione sui finanziamenti che dovranno necessariamente essere più consistenti, per abbassare ulteriormente questa incidenza, garantendo ai cittadini calabresi pari dignità di quelli delle altre regioni in modo che le “eccellenze diversificate da Nord a Sud” (vedi Sole24 Ore Sanità del 20-26 febbraio 2007) siano sempre meno evidenti”. “L’analisi dei dati si scontra tuttavia, quasi spesso, con varie pastoie burocratiche che nulla hanno a che fare con la oggettiva valutazione dei costi-benefici e che andrebbero rimossi con sollecitudine. Una per tutte la storia del mancato accreditamento. L’input dato ora dal direttore generale a tutto il sistema sanitario e amministrativo della Fondazione, contribuirà certamente a dare maggiore fiducia a tutti i dipendenti e, soprattutto, a tutti i calabresi affetti da neoplasie”.

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