saldi07 Gennaio 2010 – I saldi rappresentano una buona occasione per acquistare i prodotti di fine stagione, ma possono rappresentare anche un rischio per un consumatore poco accorto. Da evitare scrupolosamente il “miraggio” dello sconto del 60-70% può nascondere raggiri quali: il riprezzamento del capo, fondi di magazzino venduti come ultima collezione, prodotti creati appositamente per i saldi di minor qualità. Nessun commerciante può permettersi uno sconto di oltre il 50% sulla merce venduta solo alcuni giorni prima dei saldi, si tratta sicuramente di prodotti qualitativamente scadenti come ci confermano le segnalazioni pervenute da parecchi consumatori. Attenzione all’inganno del pagamento in così dette “comode” rate, il presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, avv. Saverio Cuoco, coadiuvato dai consulenti legali del centro di orientamento giuridico del consumatore, mette in guardia i cittadini dal valutare attentamente la possibilità di effettuare acquisti ricorrendo alle carte di credito in generale o revolving, in tali casi i costi aggiuntivi il più delle volte non vengono menzionati e gli interessi raggiungono la percentuale del 20% 25% vicini cioè alla soglia dell’usura, ciò significa ritrovarsi alla fine dell’operazione ad aver speso un importo decisamente superiore al costo del bene che si è acquistato, vanificando così completamente il beneficio dello sconto dovuto ai saldi. La carta revolving è la vera carta di credito. Infatti oltre alle funzionalità di tutte le normali carte a saldo, ha un “prestito” incorporato, il quale può essere utilizzato sia per il ritiro di contanti che per il pagamento di beni o servizi. Con queste carte, dunque, è possibile rimborsare a rate il saldo di fine mese. Al pagamento delle rate si ricostituisce una disponibilità di spesa pari all’importo saldato. Uno strumento insomma facile da usare e che consente di acquistare subito e pagare dopo, ma dal quale l’Unione Nazionale Consumatori Calabria invita a diffidare: «Ogni forma che agevola con facilità la spesa di denaro è pericolosa: rende facilmente il denaro a prestito e quindi aumenta il rischio di sovraindebitamento». Il moltiplicarsi d’offerte di finanziamento direttamente nei negozi, fa sì che si arrivi a fine mese con molte rate, magari di piccolo importo, da pagare, ma bisogna sempre tener presente che ogni credito comporta il pagamento di interessi e che ci potrebbero essere degli eventi imprevisti che potrebbero incidere successivamente sulla capacità di rimborso del debito. I problemi più grossi che l’Unione Nazionale Consumatori Calabria ha riscontrato, tra quelli esaminati comportano che alla fine tra interessi, commissioni oneri accessori e costi assicurativi, il costo del finanziamento lievita di parecchio, tale da non rendere per nulla conveniente anzi tutt’altro l’acquisto scontato ad opera dei saldi. Attenzione inoltre alla conformità: saldi significa prodotti stagionali e il prodotto deve corrispondere a quanto indicato in etichetta (vera lana, vero cuoio, ecc.). Nel caso in cui tale informazione non sia veritiera, il consumatore ha diritto alla sostituzione del capo, così come avviene per il prodotto difettoso. Conservare sempre lo scontrino: se è vero che la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, è altrettanto vero che le cose cambiano se il prodotto è danneggiato o non conforme, in questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Ma la grande novità è che non c’è più bisogno, di denunziare “i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta”, il codice del consumo ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare “al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto”. Sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Attenzione sopratutto ai negozi che espongono articoli a prezzi scontati accanto ad altri articoli a prezzo normale. Non di rado, infatti, le vetrine sono allestite in maniera poco chiara e quindi ingannevole per il consumatore perché durante i saldi, spesso sorgono discussioni con i consumatori in molti negozi perché non tutti i prodotti sono scontati, a tale proposito, l’Unione Nazionale Consumatori chiarisce che l’art. 15 del decreto legislativo n. 114/1998 ha stabilito che i saldi “riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo”. Ciò significa, in pratica, che il negoziante può decidere di vendere a prezzo pieno solo una parte dei prodotti del negozio, infatti soltanto le vendite di liquidazione devono essere effettuate dal dettagliante al fine di vendere “tutte le proprie merci”. Diffidare inoltre dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, ma il consiglio principale resta comunque sempre quello di conservare lo scontrino fiscale per poter inoltrare eventuali reclami.

Il Presidente Regionale Associazione Nazionale Consumatori

Avv. Saverio Cuoco

 

Fonte: Ilfattoonline.com

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