Fondo autosufficienza, dalla Regione nuove risorse all’Ats n° 3 e chiarimenti sulle competenze dell’Asp. Il sindaco Biasi: Sinergia tra Comuni è un virtuosismo premiato dal Dipartimento Welfare.

E’ finalmente ufficiale, grazie ad un decreto dirigenziale della Regione Calabria del 9 novembre, il riparto dei fondi destinati all’Ambito Sociale Territoriale 3 – con Taurianova comune capofila – per potenziare l’autosufficienza delle persone che hanno disabilità gravi e gravissime.

Una misura attesa dai 32 organismi che sovraintendono al partenariato fra enti locali in tutto il territorio regionale, quella stabilita rispetto alla annualità 2019 del Fondo nazionale per le Autosufficienze, che stabilisce ora in maniera definitiva quanto possono spendere, e per cosa, i Comuni, distinguendo i servizi da essi erogati da quelli che, invece, competono alle Aziende sanitarie provinciali. Rimane a queste ultime la responsabilità sulla “assistenza indiretta”, mentre le aree di intervento che impegnano gli Ats sono: “assistenza domiciliare”, “azioni complementari all’assistenza domiciliare” e quelle che afferiscono alla promozione di una “vita indipendente” del destinatario del servizio.

Dai prospetti contenuti nell’atto vergato dal Dipartimento Welfare della Regione, si evince che è di 121.654 euro la quota di fondi che l’Ats di Taurianova ha ricevuto per i “disabili gravi al 60% over 75”, attingendo da un riparto che per questi beneficiari destina 5.799 euro a tutti gli Ambiti; che si aggiungono agli 82.867 euro, su un monte regionale di 3.866 euro, per la categoria dei “disabili gravi al 40%”; mentre è di 204.521 euro la parte ricevuta a favore dei “disabili al 100%”, risultato della ripartizione di una quota regionale pari a 9.665 euro.

Come si vede per quanto riguarda solo l’annualità 2019 del Fondo nazionale, l’Ambito con Taurianova comune capofila – e di cui fanno parte anche Cittanova, Cosoleto, Delianuova, Molochio, Oppido Mamertina, Santa Cristina d’Aspromonte, Scido, Terranova Sappo Minulio e Varapodio – ha ottenuto complessivamente poco meno di 410.000 euro che, ovviamente, si possono aggiungere a quanto autonomamente e singolarmente ogni Comune può destinare.

Il riparto ordinario infatti è stabilito dalla Regione  in base alla popolazione che ogni unione di comuni gestisce, sia per quanto attiene al numero, sia per ciò che riguarda i casi censiti.

Vi è però poi una premialità che la regione può riconoscere agli Ambiti e quello di Taurianova senz’altro conferma la sua eccellenza nel contesto regionale.   

«Avevamo più volte sollecitato un quadro definitivo della ripartizione del Fondo – commenta il sindaco Roy Biasi – anche per consentire a tutti i Comuni non solo di sapere quanto poter investire per lenire il disagio sociale, ma anche per spiegare all’utenza con esattezza, una volta di più, il delicato equilibrio che regola e distingue le competenze degli Ambiti da quelle delle Aziende sanitarie provinciali. Peraltro questo adeguamento, per il quale mi sento di ringraziare gli uffici del Dipartimento regionale, giunge in una fase ancora molto espansiva per il nostro Ast visto che prosegue nel migliore dei modi la sperimentazione decisa dalla Regione, che riguarda solo noi e gli Ambito di Spilinga, Rosarno e Caulonia, per arrivare al varo di una Azienda consortile, nuova e opportuna forma giuridica che soppianterà l’attuale configurazione del partenariato fra comuni, assicurando criteri di maggiore efficienza e puntualità nelle risposte da dare per un Welfare locale attivo e propositivo. Si tratta di traguardi il cui merito come sempre intendo dividere con gli altri sindaci e con gli uffici preposti, tanto più che l’Ats con Taurianova capofila risulta in una fase avanzatissima di questo lavoro innovativo, perché abbiamo assicurato un grande impegno tecnico e politico, all’insegna della collaborazione, ponendoci all’attenzione della Regione al punto di ottenere una prima premialità, assieme all’Ambito di Cirò Marina, per la capacità di spesa e di rendicontazione nell’annualità 2016 del Fondo per l’autosufficienza. I successi non arrivano mai per caso e, come in questo caso, ci dimostrano che la continuità di un lavoro mai venuto meno paga».