taoarteCalabrò (Pd), Pergolizzi e Canfora (PdL-Briguglio) si appellano al Testo unico delle leggi degli Enti Locali che attribuisce al civico consesso la competenza esclusiva in materia di convenzioni tra comuni e provincia Sulla questione TaoArte la tensione resta alta. La delibera approvata dalle giunte (di Taormina, Messina e della Provincia) contenente lo statuto della costituenda Fondazione, dopo essere stata contestata al Comune di Taormina in quanto non “transitata” dal consiglio comunale, viene chiamata in causa anche da tre consiglieri comunali del civico consesso di Messina. Nello specifico sono Felice Calabrò (Pd), Nello Pergolizzi e Claudio Canfora (PdL sponda Briguglio) a chiedere la revoca della delibera n.144 del 09.02.2010. «Il Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 – scrivono i tre -, meglio conosciuto come il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, che alla lettera “c” del comma 2 dell’art. 42, titolo III “Organi”, capo I “Organi del comune e della provincia”, nel disciplinare le “Attribuzioni dei consigli comunali”, attribuisce al civico consesso la competenza esclusiva in materia di convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, in materia di costituzione e modificazione di forme associative. Pertanto – continuano -, al fine di giungere alla corretta conclusione dell’iter amministrativo di trasformazione del Comitato Taormina Arte in Fondazione, sia il Comune di Messina, che la Provincia Regionale di Messina ed il Comune di Taormina, devono sottoporre all’approvazione dei rispettivi organi consiliari lo statuto e i relativi conferimenti patrimoniali e finanziari per garantire la funzionalità stessa della Fondazione». Per quanto sopra esposto gli scriventi invitano e diffidano la Giunta Municipale di Messina a provvedere, immediatamente, alla revoca e/o all’annullamento in autotutela della propria deliberazione n. 114 del 09.02.2010, in quanto «palesemente viziata da eccesso di potere e violazione di legge». «Già in altre occasioni – concludono Calabrò, Pergolizzi e Canfora -, anch’esse puntualmente evidenziate e denunciate dagli scriventi, l’organo esecutivo de quo, esautorando il Civico Consesso, ha invaso la sfera di competenza propria della primaria Istituzione cittadina. Tale situazione di conflitto di poteri, determinata dalle determinazioni dell’amministrazione attiva, non è più tollerabile. Resta inteso che in caso di inerzia dell’amministrazione attiva, i predetti consiglieri, a tutela degli interessi primari dell’Ente, nonché delle prerogative proprie del Consiglio Comunale, saranno costretti a rivolgesi alle autorità competenti». Solo qualche giorno fa, come si ricorderà, la Prefettura ha respinto l’istanza di riconoscimento della personalità giuridica presentata lo scorso 16/02/2010 in carta semplice dal presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto, in qualità di soggetto rappresentate di uno dei Fondatori iniziali della stessa Fondazione. L’istanza conteneva le tre delibere approvate dalla giunte dei Comuni di Messina e Taormina e da palazzo dei Leoni e la perizia giurata dei beni immobili redatta dal dott. Salvatore Cacace. Oltre alle questioni strettamente formali, burocratiche e amministrative, la vicenda della trasformazione da Comitato a Fondazione di TaoArte risulta strettamente connessa allo scontro politico più o meno celato tra l’asse locale barcellonese/messinese rappresentata da Ricevuto e Buzzanca e quella regionale che fa riferimento al duo catanese Lombardo-Strano. Questi ultimi insistono per garantire un ruolo primario alla Regione all’interno della nascente Fondazione in virtù dei consistenti finanziamenti elargiti negli anni al Comitato. Dall’altra parte questa presa di posizione sembra essere vista come un tentativo di volere “allungare le mani” su Taormina, che appunto sta in mezzo. Intanto solo ieri, in un contesto quasi paradossale, è emersa una sentenza del Tribunale di Messina che condanna Palazzo Zanca al pagamento di oltre un milione di euro (così come il Comune di Taormina per una cifra inferiore, che però ha già presentato ricorso in appello) per un risarcimento nei confronti di Palazzo dei Leoni che aveva in passato “anticipato” delle somme per il Comitato. Surreale perché la causa era stata intentata da Buzzanca, all’epoca presidente della Provincia e oggi sindaco della città.

Tempostretto.it – Emanuele Rigano

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