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«Servono impegni concreti, finalizzati a definire l’iter conclusivo dei lavori della SA-RC, divenuta ormai l’emblema del ritardo infrastrutturale del Meridione». «”Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo”, diceva Winston Churchill. In quest’ottica, l’Amministratore Uico dell’Anas Pietro Ciucci meriterebbe veramente un applauso. Forse per un contingente autocompiacimento, ma è davvero compito arduo presentare un inoppugnabile fallimento come se fosse un successo».

E’ quanto affermano i deputati del PD Bruno Censore e Vincenza Bruno Bossio e altri 30 parlamentari del PD, che sui lavori di completamento della A3 hanno presentato una interpellanza urgente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«Nel 2001, approvata la legge n. 443 del 2001, la cosiddetta la Legge Obiettivo, il 2005 fu indicato come l’anno in cui sarebbe stato raggiunto un buon livello di funzionalità complessivo dell’importante arteria. A distanza di oltre dieci anni da quel termine, oggi, ciò che appare un evidente fallimento tanto da diventare l’emblema del ritardo infrastrutturale del Meridione, viene presentato dal dott. Ciucci come un successo. Non riescono a capire, quindi, come faccia l’Amministratore unico dell’Anas a stupirsi delle critiche che gli sono piovute addosso. Nonostante i proclami e le rassicurazioni che non trovano riscontro nei fatti, la realtà è inoppugnabile. E, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. Nessuno – proseguono i parlamentari del PD – può dimenticare che la data per la conclusione dei lavori era stata fissata inizialmente nel 2005, poi al primo gennaio 2008, poi ancora al primo gennaio 2012 e, infine, al 31 dicembre 2013. Ma siamo nel 2014 e i lavori ancora continuano».

«In dodici anni – osservano Bruno Censore e Vincenza Bruno Bossio- sono stati realizzati, quindi, appena 230 km di tracciato, di cui 100 già iniziati nel 2002. Insomma, appare evidente che il bilancio è poco lusinghiero, stante il fatto che, dati alla mano, sui 233 km da far partire con la Legge Obiettivo, dopo dodici anni di annunci, restano da completare ancora 103 km di autostrada: 25 km di tracciato che dovevano essere terminati entro il 2013 sono ancora interessati da cantieri, 58 km restano ancora da finanziare e 20 km restano da completare per situazioni di crisi delle imprese che si sono aggiudicate l’appalto. A ciò si aggiungano, poi, la lievitazione dei costi nella realizzazione dell’opera e i contraccolpi per il Mezzogiorno e la Calabria, che hanno dovuto pagare in termini di immagine e di mancato sviluppo, con ripercussioni anche sulle imprese locali che, a differenza dei lucrosi vantaggi per le grandi imprese del Nord, sono state destinatarie delle briciole e spesso utilizzate come pretesto per giustificare gli elevatissimi costi non preventivati e i notevoli e ingiustificati ritardi. Ravvisata, pertanto l’esigenza di andare oltre i reclami e le rassicurazioni poi puntualmente smentite dai fatti – fanno sapere Censore e la Bossio – hanno chiesto al Governo di fornire, anzitutto, adeguata e puntuale informativa al Parlamento in relazione all’entità delle risorse finanziarie che sono state impegnate nell’ultimo decennio per corrispondere gli importi richiesti dal saldo di atti transattivi, lodi arbitrali, sentenze extragiudiziali, contenziosi e riserve intentati dalle imprese appaltatrici nella conduzione dei lavori di competenza dell’Anas nel territorio calabrese. Al contempo – concludono i Deputati del Partito Democratico – consapevoli che il completamento dell’opera, divenuta ormai l’emblema del ritardo del Meridione, non può più aspettare, ho chiesto al Governo di assumere impegni concreti, finalizzati a definire, in tempi brevi, l’iter conclusivo dei lavori della SA-RC, nell’esclusivo interesse del Mezzogiorno e della Calabria che da tanti anni aspettano l’agognata modernizzazione infrastrutturale e un segno di attenzione che possa diventare un viatico per fatti più concreti, legati finalmente a circostanze reali e tangibili».

Roma, 16 gennaio 2014

f.to On. Bruno Censore

f.to On.Vincensa Bruno Bossio

Segue testo interpellanza

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

OGGETTO: Interpellanza urgente sui lavori di completamento della Sa-Rc

PREMESSO CHE

– Il 14 novembre del 2012, oltre un anno fa dunque, l’Amministratore Unico dell’Anas, Pietro Ciucci, a Bruxelles, nella Sala JAN 6Q1 del Parlamento europeo, intervenendo alla conferenza organizzata dal Centro Studi Meseuro, aveva annunciato che tutti i cantieri dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria sarebbero stati completati entro fine 2013;

– Un impegno che l’Amministratore Unico dell’Anas Ciucci ha più volte ribadito, per ultimo a giugno scorso, durante la firma di un protocollo d’intesa sulla sicurezza stradale a Napoli, quando asserì che i cantieri attivi dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria sarebbero stati completati entro fine 2013.

ATTESO che, ad oggi, gli annunci e le rassicurazioni dell’Amministratore Unico dell’Anas Ciucci sono state ampiamente smentite dai fatti, stante la circostanza che i cantieri finanziati ed avviati sono tuttora aperti;

RILEVATA, pertanto, l’inoppugnabilità dei ritardi, cui segue una lievitazione dei costi nella realizzazione dell’opera;

ATTESO che:

– ad oggi, non sono mai pervenute esaustive informazioni in ordine alla conduzione delle relazioni industriali tra Anas e General Contractor e alle ragioni tecniche e le modalità giuridiche che hanno guidato i diversi atti di contenzioso e riserve sfociate in remunerativi lodi arbitrali;

– è altissimo il prezzo che il Mezzogiorno e la Calabria hanno dovuto pagare in termini di immagine e di mancato sviluppo, con ripercussioni anche sulle imprese locali che, a differenza dei lucrosi vantaggi per le grandi imprese del Nord, sono state destinatarie delle briciole e spesso utilizzate come pretesto per giustificare gli elevatissimi costi non preventivati e i notevoli e ingiustificati ritardi;

– con i cantieri perennemente aperti, oltre a trasmettere all’Italia e al mondo l’immagine di una Calabria degli sprechi e dell’inefficienza, ha fortemente compromesso e impedito il decollo e lo sviluppo delle aree interessate;

RILEVATA, quindi, la necessità di un forte e netto segnale di discontinuità amministrativa e politica per chiudere i cantieri;

RAMMENTATO che, nonostante le rassicurazioni dell’Amministratore unico dell’Anas, per il completamento definitivo dell’infrastruttura bisogna reperire ancora 3 miliardi e 100 milioni di euro;

RAVVISATA, pertanto l’esigenza di andare oltre i reclami e le rassicurazioni per far sì che la crescita non rimanga una semplice enunciazione propagandistica;

ATTESO che per completare il complesso mosaico delle grandi opere pubbliche, costellato da atavici ritardi, ognuno è chiamato a fare il suo, perché il completamento delle opere infrastrutturali, che al Sud del Paese rappresentano spesso l’emblema del ritardo del Meridione, non può più aspettare;

Tutto ciò premesso si intende sapere:

– Se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra denunciato;

– Quali iniziative urgenti intenda mettere in atto il Governo per concretizzare quanto in premessa, assumendo impegni concreti finalizzati a definire, in tempi brevi, l’iter conclusivo dei lavori della SA-RC, nell’esclusivo interesse del Mezzogiorno e della Calabria che da tanti anni aspettano l’agognata modernizzazione infrastrutturale e un segno di attenzione che possa diventare un viatico per fatti più concreti, legati a circostanze reali e tangibili;

– Se il Governo intenda dare adeguata e puntuale informativa al Parlamento in relazione all’entità delle risorse finanziarie che sono state impegnate nell’ultimo decennio per corrispondere gli importi richiesti dal saldo di atti transattivi, lodi arbitrali, sentenze extragiudiziali, contenziosi e riserve intentati dalle imprese appaltatrici nella conduzione dei lavori di competenza dell’Anas nel territorio calabrese.

 

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