Guardavalle (Cz). Il Gruppo di minoranza “Patto Civico per Guardavalle” risponde alle “affermazioni non veritiere” che, secondo quanto si legge, sono state fatte “nel lungo e noioso manifesto del PD” che potrete leggere in questo articolo (Guardavalle (Cz). Circolo PD: “Chi vince ha sempre ragione… Chi ha perso deve strapparsi le vesti, non chi ha vinto!”).

Nota integrale del Gruppo di minoranza “Patto Civico per Guardavalle”: << Siamo disponibili ad ascoltare, a riflettere e anche ad imparare, ma non siamo disponibili a sopportare illazioni e insinuazioni e a ingoiare pietre.

Nel lungo e noioso manifesto del PD, pubblicato il 22.6.23, vengono fatte affermazioni non veritiere, e un’analisi politica e della realtà sociale nettamente di parte non obiettiva. Ciò sulla scia di una vittoria elettorale inaspettata e non meritata.

Non obiettiva, non veritiera e a tratti offensiva la critica rivolta all’opposizione: “che nasconderebbe la realtà, che non ha saputo rinnovarsi per intercettare il voto giovanile”. Un  Rinnovamento che di fatto appare ed è un rinnovamento di carattere famigliare dettato  dalla difficoltà a completare la lista.  Inoltre    affermano che hanno saputo “introdurre una politica di unione, di condivisione, di valide proposte amministrative….”. Di quali proposte amministrative si parla? Visto che non ne abbiamo ascoltata nessuna….! Si vuole nei fatti impartire una “lezione politica” con indicazione anche a fare qualche corso alle scuole di partito che dovrebbero riaprire appositamente.

Chi vince ha sempre ragione, certo. Questo non vuol dire che si può fare e dire ciò che si vuole senza riflettere e dire cose a nostro parere inesatte. L’opposizione, che rappresenta la metà dell’elettorato, ha il dovere di controllare con onestà intellettuale e informare correttamente la cittadinanza tutta di quanto avviene e di ciò che la maggioranza propone e fa.

Non sono mancate indicazioni anche a Italia Viva per le proprie considerazioni frammentarie e intermittenti… Non si capisce cosa vogliono dire?

Supponenza e presunzione politica dominano nel pensiero e nel comportamento politico del PD.

Il PD ha già dimenticato la brutta campagna elettorale, piena di accuse, offese personali, sproloqui e quant’altro di negativo. Con conseguente “imbarbarimento” dei rapporti politici ed anche personale per esclusiva responsabilità vostra e solo vostra. Silenzio politico del PD che se ne esce solo adesso anche a fare la romanzina e rimproverare gli altri facendo il pianto del coccodrillo.

Abbiamo detto e scritto e lo ribadiamo che il risultato elettorale è stato un risultato inaspettato e drogato dall’anomalia politica rappresentata dal consenso di soli due candidati, dipendenti ASP, consenso in cambio (non scambio) di favori che hanno fatto e continuano a fare durante il proprio lavoro come i dipendenti.

332 preferenze uno e 348 l’altro, che sommati sono 680 voti.

E’ opinione diffusa che questa sia la causa che ha determinato la vittoria politica della lista numero 2. Voti populistici, non politici, a meno che non ci vogliate far credere che si tratti di due eminenti personalità politiche o addirittura di due statisti.

Dopo 10 anni di amministrazione a guida Ussia ereditiamo una realtà con vistosi, enormi e cronici problemi che hanno reso il nostro Paese più arretrato e ultimo nel comprensorio del Basso Jonio:

·        Assenza e desertificazione politica e soprattutto culturale. Distacco sempre più accentuato cittadini verso le istituzioni.

·        Un paese allo sbando disorientato abbandonato a sé stesso, disunito, diviso, senza speranza nel futuro. Un tessuto sociale lacerato e strappato. Un paese isolato dal resto del comprensorio.

·        Nessuno opera iniziata e completata.

·        Centro storico abbandonato al suo degrado abitativo, sociale e culturale.

Sono alcuni dei problemi datati e cronici che condizionano pesantemente la vita e le attività di ogni cittadino. È nostra convinzione che la giunta formata è un esecutivo debole, nato da accordi che ricordano la vecchia politica, e quindi non in grado di risollevare le sorti del nostro paese.

Non sono certo le numerose deleghe date dal sindaco che possono compensare il grande distacco tra la comunità e l’amministrazione. Anzi appaiono come un provvedimento mirato a nascondere le difficoltà e le divisioni interne che ci sono state e ci sono tuttora all’interno della maggioranza.

La determina n. 51 del 12.6.23, illegittima perché mancante dell’atto di indirizzo della giunta, non ancora revocata, è “un pugno nell’occhio” che pesa ai tanti diplomati e laureati presenti nel nostro paese. Una presa in giro per tutta la comunità. Un autentico atto di presunzione politica e di autoritarismo del sindaco.

Il fatto che la stessa procedura sia stata usata dai commissari non giustifica assolutamente nulla, né tantomeno rappresenta una pratica da continuare. I commissari sono stati nominati per gestire un periodo limitato,” eccezionale”, dopo lo scioglimento del consiglio comunale. Adesso c’è un sindaco, un consiglio comunale, un esecutivo, la giunta, organi che rappresentano la comunità a cui dar conto di ogni atto amministrativo che viene fatto. La giunta deve emanare l’atto di indirizzo e i componenti devono firmare la deliberazione e assumersi ognuno le proprie responsabilità.

Sono Il sindaco e la giunta che devono dare motivazioni politiche convincenti a tutto il consiglio comunale ed a tutta la popolazione e non invece scaricare tutto sul ragioniere responsabile del servizio. E’ questa una cosa ovvia dal punto di vista politico che anche i bambini capiscono. Guardavalle, 06/07/2023 – Gruppo Consigliare Patto Civico per Guardavalle>>.