cartucceContinuano le attività di contrasto alla criminalità da parte dei Carabinieri del Gruppo di Locri, nell’ambito del piano nazionale e transnazionale denominato “Focus ‘ndrangheta”. Tre  arresti e 19 denunce in stato di libertà operati ieri.

Continuano le attività di controllo del territorio svolte dai Carabinieri del Gruppo di Locri, attraverso le Compagnie di Locri, Bianco e Roccella Jonica, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri di Vibo Valentia e di militari di un distaccamento della Compagnia d’Intervento Operativo del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto” di stanza in Mestre (Ve) e qui inviato per incrementare il controllo del territorio nell’ambito del piano nazionale e trasnazionale di contrasto alla criminalità denominato “focus ‘ndrangheta” e della pianificazione coordinata dei servizi realizzata sulla scorta delle politiche di controllo del territorio implementate sotto la direzione generale del Prefetto di Reggio Calabria, dottor Claudio Sammartino, come continuano a essere allestiti numerosi posti di controllo ed anche alcuni posti di blocco a due sensi di marcia sia nel presidio dei punti di obbligato passaggio della giurisdizione di competenza, sia nelle aree rurali e nelle periferie dei principali centri urbani, come anche sono numerose le perquisizioni, domiciliari, personali e veicolari effettuate. 3 arresti e 19 le denunce a piede libero effettuati durante i serrati controlli svolti nella giornata di ieri dai Carabinieri. In particolare:

  • I Carabinieri della Stazione di Siderno hanno tratto in arresto S. Giuseppe e G. Giovanni, rispettivamente di 38 e 66 anni, entrambi del luogo, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso lo stesso 20 maggio dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo gli stessi espiare, rispettivamente, pene residue di 4 anni, 10 mesi e 24 giorni, nonchè 3 anni e 19 giorni di reclusione, in quanto responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e detenzione illecita di sostanza stupefacente, commessi a Siderno tra il 2004 e il 2010. I due uomini erano stati tratti in arresto nel dicembre 2010 nell’ambito dell’operazione “Bene Comune” che trae origine dall’altra importante indagine, denominata “Recupero”, in cui furono emesse più di cinquanta ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di individui considerati membri del clan Commisso di Siderno. Nel maggio dello scorso anno la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha emesso le sentenze relative allo stralcio dell’operazione “Recupero” che era già stato definito in primo grado con il rito abbreviato. In quell’occasione, tra gli altri, furono condannati S. Giuseppe e G. Giovanni, rispettivamente, a 9 anni e 4 mesi nonchè a 7 anni di reclusione (in primo grado 10 anni). Gli arrestati, espletate formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria mandante;
  • I Carabinieri della Stazione di Grotteria hanno:

 arrestato, a San Giovanni di Gerace, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso lo stesso 20 maggio dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’appello di Reggio Calabria – Ufficio Esecuzioni Penali, G. Giovanni, 58enne del luogo, in atto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, dovendo egli espiare la pena residua di anni 1 mesi 1 giorni 15 di reclusione e 30.000,00 euro di multa, poiché riconosciuto colpevole del reato di produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti commesso principalmente a Siderno fino al 17.4.2008, anch’egli arrestato il 14 dicembre 2010 nell’ambito dell’operazione “Recupero” coordinata all’epoca dalla DDA di Reggio Calabria. Anche questo arrestato, espletate formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria per scontarvi la pena;

 denunciato un 53enne del luogo poiché, durante un controllo, è stato accertato che egli, in qualità di custode giudiziale della propria vettura sottoposta a sequestro amministrativo, aveva omesso di porre in essere le previste, adeguate misure di custodia atte a impedirne l’alienazione/asportazione, avendo riferito agli operanti che la stessa era stata asportata giorni addietro da parte di ignoti;

  • ICarabinieri della Stazione di Staiti, a conclusione dei relativi accertamenti, hanno denunciato una 60enne del luogo responsabile di aver fatto pascolare abusivamente, lungo la locale SP66, un branco di 7 bovini che, a seguito di accertamenti esperiti presso l’azienda sanitaria di Reggio Calabria, è risultato essere di sua proprietà. In poco più di un anno, sono state finora dodici le persone denunciate dalla sola Stazione Carabinieri di Staiti per questo reato;
  • I Carabinieri della Stazione di Samo hanno deferito in stato di libertà per rissa tre persone del luogo: si tratta di un disoccupato 39enne e di due fratelli operai, rispettivamente, di 38 e 31 anni, i quali, nella tarda serata, a seguito di una discussione nata da un litigio tra i figli, uno di questi giovanissimo, sono venuti alle mani, colpendosi violentemente tra loro con calci e pugni. L’immediato intervento di due pattuglie dell’Arma ha consentito di ristabilire la calma tra i litiganti, che non hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. Sono in corso di approfondimento i reali motivi del litigio;
  • I Carabinieri della Stazione di Africo Nuovo, durante un servizio di controllo alla circolazione stradale, hanno denunciato un 44enne e un 21enne, entrambi del luogo poiché sorpresi alla guida di autovettura ancorché privi della patente di guida, il primo poiché precedentemente colpito da provvedimento di revoca emesso dalla Prefettura di Reggio Calabria a seguito di condanna, il secondo perché non l’aveva mai conseguito;
  • I Carabinieri della Stazione di Careri e di Locri, durante i servizi di controllo alla circolazione stradale, hanno denunciato un 26enne di Benestare, poiché sorpreso, nel giro di una settimana, per ben 3 volte alla guida di un motociclo del fratello senza essere in possesso della patente di guida, documento revocatogli oltre 4 anni fa, a seguito della sua sottoposizione a misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza;
  • I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Locri hanno denunciato in stato di libertà un 71 enne del luogo poiché, a seguito di un controllo effettuato con l’ausilio di tecnici dell’ENEL, è stata riscontrata presso la sua abitazione la presenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica attraverso la realizzazione di un sistema di cavi, by-passando il contatore che ne avrebbe dovuto attestare il consumo. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro;
  • A Marina di Gioiosa Jonica, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà, per furto aggravato di energia elettrica, due coniugi, poiché, a seguito di mirati controlli esperiti congiuntamente a personale specializzato dell’ENEL, è stata accertata la realizzazione presso l’esercizio commerciale di loro proprietà di un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica realizzato con un apposito cavo elettrico, nella circostanza sottoposto a sequestro;
  • A Brancaleone, i Carabinieri della locale Stazione di Brancaleone hanno deferito a piede libero due coppie di coniugi del luogo per furto aggravato di energia elettrica, avendo allacciato essi abusivamente, mediante un by-pass di fili sottoposto a sequestro, il contatore della propria abitazione di residenza alla linea elettrica dell’ENEL, nonché per furto di acqua, avendo essi allacciato abusivamente le rispettive abitazioni popolari alla rete idrica comunale;
  • I Carabinieri della Stazione Caulonia Marina, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno deferito in stato di libertà un 49enne del posto per alterazione di arma, detenzione abusiva di munizioni e di specie di mammiferi o uccelli nei cui confronti la caccia non è consentita. In particolare, nella mattinata di ieri, il soggetto è stato controllato mentre era alla guida dell’autovettura di sua proprietà in quella località Monte Gallo e, durante l’ispezione del bagagliaio, è stata rinvenuta, all’interno di una cassetta in legno, occultata tra oggetti di vario genere, una cartuccia per fucile cal. 20. Insospettiti da questa circostanza, i militari operanti hanno ritenuto opportuno approfondire il controllo, procedendo altresì a effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del fermato, a seguito della quale hanno rinvenuto, una carabina a uso sportivo, con potenzialità offensiva inferiore a 7,5 Joule, a cui era stata modificata la tacca di mira con un congegno di precisione, due cartucce a palla unica cal. 12 e due cartucce cal. 36, nonché 9 ghiri custoditi all’interno di un congelatore. A quel punto, i Carabinieri, grazie al prezioso ausilio dei Cacciatori, hanno deciso di estendere le operazioni di controllo a tutta l’aria circostante ed eseguito un più ampio servizio di rastrellamento finalizzato alla ricerca di armi, munizioni e materie esplodenti, nel corso del quale sono state rinvenute, all’interno di una struttura rurale in disuso lì nei pressi – però priva di recinzione e pertanto accessibile a chiunque – 320 cartucce di vario calibro, ben occultate in un tubo di plastica. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e verrà depositato presso l’Ufficio Corpi di Reato della Procura della Repubblica di Locri, ad eccezione dei ghiri congelati che, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, sono stati distrutti in loco.

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