DA PUBBLICARE

Caro Tito, la bambina che vedi nella foto è Nausicaa Catolino nel giorno del suo primo compleanno, festeggiato lo scorso martedì 16 settembre 2014. E le altre foto la ritraggono assieme al papà Luigi (39 anni) e alla mamma Mirella Griguoli (36). Poi c’è la bella e significativa foto delle quattro generazioni cui appartiene: oltre a Nausicaa ci sono il papà, la nonna paterna Lucia Di Menna (59), la bisnonna Maria Amalia Fabrizio (84) madre di Lucia.

 Le generazioni Catolino e Di Menna sono sempre nate in Agnone del Molise, ma Nausicaa è la prima della famiglia che è dovuta nascere (il 16 settembre 2013) all’ospedale provinciale di Isernia (distante circa 50 km) poiché il reparto di Ostetricia-Ginecologia dell’ospedale locale era stato chiuso già da tre anni (fine ottobre 2010): infatti storicamente i primi bambini agnonesi nati fuori distretto sono: per le femminucce, Mariagrazia Mendozzi (ospedale San Giovanni Rotondo, Foggia, 09 dicembre 2010) e, per i maschietti, Michele Diana (ospedale di Isernia, 17 dicembre 2010).

20141012_183615

Tale chiusura pare sia stata imposta, ufficialmente, a causa dei tagli alla Sanità… però la ASL di Agnone (territorio e ospedale) era l’unica nella Regione Molise ad essere in attivo (economicamente e come qualità e quantità delle prestazioni) assicurando un ottimo servizio per una estesa utenza, che per il 45% circa veniva addirittura da fuori regione. Da che mondo è mondo si tagliano i rami secchi non quelli vivi e produttivi (paradossi illogici o misteri della fede, politica ed economica?!).

20140921_000707

E poi voglio soltanto accennare ad un altro tipo di problema attinente (quello anagrafico-identitario-simbolico) poiché i nomi dei comuni minori spariscono dai documenti dei loro abitanti, quando invece dovrebbero essere comunque presenti, come asseriva lo scrittore sardo Gavino Ledda (Siligo, 1938), il quale pagò con il carcere questa sua lodevole rivendicazione, la quale nel 1987 fu pubblicamente pure mia e del medico ospedaliero Leo Procopio (attuale sindaco di Montauro – CZ)… ma spero di potertene scrivere in una prossima lettera, tanto è interessante ma anche doveroso.

 Gulf_of_Calabria Comunque sia, ciò che qui ti voglio segnalare è il fatto o la curiosità che ci sia una Nausicaa (con la doppia “a” finale!) sulle montagne altomolisane, sebbene sia un nome che sembrerebbe appartenere alle antiche identità calabresi, come sostengono alcuni commentatori di Omèro (il grande narratore di una vicenda databile a 31 secoli fa, cui la tradizione assegna i due più grandi poemi della Grecia antica, l’Iliade e l’Odissea). Specialmente lo storico tedesco Armin Wolf (Berlino, 12 maggio 1935, con casa a Squillace) dimostra che la Scheria, cioè la terra abitata dagli antichi Feàci, fosse localizzata attorno all’odierna Squillace e, quindi, nell’Istimo di Catanzaro (lo stesso che ci ricorda il re eponimo Italo, fondatore dell’Italia, tempo prima). Il personaggio della principessa Nausicaa si trova nel 6° libro dell’Odissea, quando racconta dell’Ulisse naufrago che viene “salvato” proprio da questa bella e giovane ragazza, figlia del re Alcinoo il quale poi fa accompagnare l’eroe inventore del cavallo di Troia alla sua pietrosa isola Itaca, prospiciente proprio la nostra Calabria jonica, ponendo fine alle sue disavventure. Nausicaa è un nome greco e pare che significhi “famosa per le navi” o “regine delle navi”: infatti la prima parte del nome è chiaramente “Naus” (cioè, nave) … è dunque un nome assai legato al mare e alla navigazione. Ha otto lettere e, generalmente, il numero 8 era considerato assai fortunato nell’antica cultura greca. Nonostante Nausicaa appartenga ad uno degli episodi omerici più celebri, ne abbiamo una scarsa iconografia. Qui ti propongo il dipinto realizzato da William McGregor Paxton (1869-1941) che raffigura il momento in cui Ulisse sullo sfondo, appare naufrago a Nausicaa e alle sue ancelle.

Nausicaa tra le sue ancelle by William McGregor Paxton

Ho chiesto a papà Luigi Catolino (che è uno dei miei colleghi di lavoro) come mai ha messo alla sua primogenita un nome così inusuale, mitico ed evocativo, sicuramente originale e bello ma ancora troppo poco diffuso. Mi ha risposto che ci ha pensato nelle settimane precedenti alla nascita della figlia, quando si trattava di scegliere come chiamarla. Gli frullava in testa questo nome di cui non sapeva nulla (né significato né origini), affascinato dalla sua originalità, sonorità e solarità. Poi ha fatto ricerche su internet e così ha fatto innamorare del nome pure la moglie. E la doppia “a” finale?… Luigi e Mirella hanno voluto mettere alla propria figlia il nome originale (con la doppia “a” finale) pur essendo consapevoli del rischio che in futuro potranno esserci problemi di trascrizione, interpretazione, disguidi e fraintesi. E’ troppo bello, ripetono, così con la doppia “a”. In queste montagne altomolisane, altri genitori, affascinati da questo nome, hanno detto che chiameranno proprio Nausicaa loro eventuali future figlie. Così, la nostra Nausicaa altomolisana avrà sue omonime, aprendo la via a nuove significative adesioni, in questo Appennino centrale che sogna sempre il mare.

mappa-parco

Dunque, caro Tito, il nome di una delle più antiche, belle e famose “calabreselle”, Nausicaa, si sta diffondendo sempre di più e da donna “marinara” sta diventando anche donna delle montagne. Non a caso da ben 22 anni, cioè dal 13 agosto 1992, si sta svolgendo proprio qui in Agnone del Molise, nella frazione Villacanale (paese natìo di mia moglie a 750 metri sul livello del mare Adriatico), la “Festa del mare in montagna” su mia idea e proposta (e collaborazione iniziale) con conseguente frequentatissima serale “Sagra del pesce” mentre in mattinata si celebra la Santa Messa ecologica alle sorgenti di Rio Verde (1100 metri) lì dove “nasce il mare” proprio per ribadire che fiumi puliti contribuiscono ad avere mari puliti. Ho voluto portare il nostro mare Jonio sulle montagne altomolisane, dove, comunque, i contadini trovano molto spesso nei loro terreni conchiglie ed altri fossili marini risalenti a milioni di anni fa quando il mare era effettivamente tra queste montagne.

20140921_122729

Tanto è che, a pochi chilometri da Agnone, nel paese di Palèna (1400 abitanti in provincia di Chieti, il cui protettore è il San Falco proveniente dalla calabrese Taverna), c’è – proprio a vista, in località “Capo di Fiume” (cioè la sorgente dell’Aventino) – uno dei più ricchi giacimenti fossili marini della nostra preistoria, sedimentati nelle rocce ed evidenziati pure nel locale Museo Geopaleontologico “Alto Aventino” che, creato recentemente da Erminio Di Carlo (e ritenuto addirittura uno dei più importanti del mondo), ho avuto il grande piacere di visitare sabato 19 luglio 2014 avendo come guida il palenèse d.o.c. Antonio Rapa.

20140921_124615A papà Luigi Catolino ho poi indicato su internet il sito e le immagini relative alla “Riviera di Nausicaa” (costa, fondali ed entroterra del nostro mare del Golfo di Squillace) e ne è rimasto incantato. Mi ha promesso che una delle prossime estati trascorrerà un periodo di vacanza con la moglie e la loro Nausicaa. Ti ricordi, caro Tito, il tentativo di realizzare nei primi anni settanta, oltre 40 anni fa, la “Riviera degli Angeli” proprio da Punta Stilo fino a Squillace?… Allora ho cercato di coinvolgere pure alcuni operatori turistici, anche alcuni di quelli che poi hanno dato vita all’Associazione “Riviera di Nausicaa” (www.rivieradinausicaa.it). Sono quindi lieto che la nostra costa jonica (almeno quella del Golfo di Squillace meridionale) abbia una denominazione di grande attrazione e un marchio unico, come auspicavo proponendo la “Riviera degli Angeli”.

nausicaa cartone animato giapponese

La Nausicaa che “salva” ed accoglie l’Ulisse naufrago e forestiero non può non ricordarci l’attuale Italia che “salva” ed accoglie i naufraghi che da sempre provengono dal mare mediterraneo orientale o meridionale in cerca di un migliore futuro. Nausicaa è, infatti, antichissimo simbolo dell’Italia che, ieri come oggi, continua ad offrire accoglienza, ospitalità ed integrazione a chissà quanti milioni di profughi (nel corso di tanti millenni), spesso appartenenti a interi popoli in fuga da guerre, carestie, tiranni né più né meno come in questi ultimi venti anni di massicce immigrazioni. Inoltre, Nausicaa mi dà l’idea che possa avere a che fare con la navigazione attuale su internet, dal momento che nel cuore del suo nome ha il termine “naus – nave”… quindi “navigare”. Se cibernauti ed internauti non hanno ancora un simbolo, da adesso in poi possono avere l’icona di Nausicaa come emblema del loro navigare multimediale. Coincidenza: il papà della nostra piccola Nausicaa altomolisana è uno specialista informatico assai apprezzato. Forse non tutto viene a caso!… A volte c’è un senso nascosto nelle cose!

nausicaa poema musicale di Reynald Hahn 1919

Giusto per maggiore completezza, ti dico che la figura di Nausicaa è stata protagonista della musica di Reynaldo Hahn su libretto di René Fauchois, poema datato Parigi 1919. Chissà se in Calabria qualcuno vorrà e potrà farne rappresentazione pubblica?!… Magari al Politeama di Catanzaro oppure alla basilica bizantina della Roccelletta di Borgia?! …Inoltre, il nome di Nausicaa nel 1982 ha dato il titolo ad un “manga” (cioè, un cartone animato giapponese www.nausicaa.net), poi nel 1984 trasposto in versione cinematografica dallo stesso suo creatore Hayao Miyazaki, il quale, ispiratosi alla Nausicaa omerica, ha affidato al suo personaggio la missione di armonizzare Uomo e Natura, specialmente nel lungometraggio (116 minuti) “Nausicaa nella valle del vento”. Anche la Nausicaa giapponese è figlia di un re, Jhil. Nella Nausicaa “made in Japan” troviamo la sensibilità ecologica tipica degli anni settanta. Ma non è soltanto ecologista, poiché troviamo in lei anche la critica alla società industriale (che inquina in modo nocivo quanto intollerabile) e la condanna della guerra. La figura della Nausicaa giapponese nasce dalla sintesi tra cultura occidentale e orientale … e, come tale, tenta il riequilibrio tra Natura e Uomo, comunicando persino con gli animali, presentandosi come elemento salvifico tra tutti gli esseri presenti nell’Universo. Senza dubbio è un catalizzatore di speranze e di benefiche proiezioni verso il futuro.

 Quindi, davvero, ottimo futuro a Nausicaa Catolino e ottima navigazione a tutti gli internauti, specialmente a coloro che, animati dai migliori sentimenti umani e universali, usano prediligere www.CostaJonicaWeb.it!!!

Saluti e baci, Domenico Lanciano (21 ottobre 2014)

Domenico Lanciano Giornalista
Domenico Lanciano Giornalista

 

Un pensiero su ““Lettere a Tito” n. 87. La Nausicaa delle montagne altomolisane.”
  1. Bella bimba 🙂 Io ero la prima Nausicaa nata nella mia citta (tanti anni fa!!) adesso ci sono tante chiamte Nausicaa in Italia!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *