Caro Tito, con la precedente <<  https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-481-la-donazione-libraria-dello-scrittore-calabrese-antonio-grano-ripartita-tra-la-diocesi-di-isernia-e-la-biblioteca-comunale-di-castel-di-sangro-aq/ >> ti informavo sul fatto che finalmente (dopo quasi dieci anni dalla sua morte) i preziosi libri appartenuti ad Antonio Grano (Cosenza 1938 – Macchia di Isernia 2014) in gran parte abbiano trovato casa nella Biblioteca Comunale di Castel di Sangro, grazie alla benevolenza e alla lungimiranza dell’assessore alle politiche sociali di quella Città, prof.ssa Raffaella Dell’Erede, ma anche alla disponibilità di Valentina Grano, per il tramite dell’Università delle Generazioni di Agnone del Molise.

1 – https://www.youtube.com/watch?v=3WfaEI0lH8c

Durante la redazione di tale “Lettera 481” mi sono imbattuto, ricercando su internet, nella registrazione dell’intera trasmissione televisiva presente in “Youtube” intitolata << Presentazione del libro “Malafemmena” di Antonio Grano >>. E’ una assai importante intervista televisiva di un’ora a questo nostro indimenticabile scrittore e amico calabrese effettuata dalla giornalista Doretta Coloccia tra il 2008 e il 2013 nella sua rubrica settimanale “L’Incontro” su Teleregione Molise di Campobasso assai seguita anche oltre i confini regionali. Nel riascoltarla, dopo tanti anni, tale intervista mi è parsa ancora più importante ed illuminante. E pure per tale motivo mi fa piacere condividerla con te e con chi ci segue, specialmente con gli amanti della canzone classica napoletana. La puoi trovare cliccando sul link << https://www.youtube.com/watch?v=3WfaEI0lH8c >> .

Come più volte evidenziato, Antonio Grano (che si compiaceva nel definirsi “Brigante calabrese” a tal punto da volerlo scritto sulla sua tomba) è da ascriversi tra i più arguti e rilevanti conoscitori della canzone classica napoletana, non soltanto per aver scritto e pubblicato il poderoso volume (ben 472 pagine) “Trattato di sociologia della Canzone Classica Napoletana” (2005) ma anche perché da buon meridionale (ed anche sociologo e sindacalista) è riuscito ad intravedere in tale stupenda tradizione elementi sfuggiti ad altri. Bisogna leggerlo per poterne capire fino in fondo le particolari valenze non soltanto musicali. Ma già, in questa intervista di Doretta Coloccia (Campobasso 1945- 2022) si possono seguire alcuni passaggi cui solitamente anche il più appassionato ascoltatore non aveva finora fatto caso. E’ davvero una lezione straordinaria!…

2 – DEDICO AI 70 ANNI DI VINCENZO SERRAO DEL VESCOVO

Caro Tito, oggi, mercoledì 13 settembre 2023, Vincenzo Antonio Maria Serrao del Vescovo compie i suoi primi 70 anni. Fraterno amico fin dall’adolescenza e componente del mio complesso “EURO UNIVERSAL” dal 1967 al 1974, rappresenta per me uno degli amici più continui e fedeli, gentili e generosi. Merita questa nostra dedica con tutti gli auguri possibili ed immaginabili. Nella foto in bianco e nero, Egli è accanto a me (che strimpello una chitarra). Siamo nel ferragosto 1970 nell’amenissima valle di Pietracupa (frazione montana di Guardavalle – CZ) sulle Serre Joniche.

Assieme a me e a Vincenzo, ci sono il fratello Franco (batterista), Giuseppe Naimo (chitarra solista), Nazzareno Audino (poderosa voce solista) e Pasquale Andreacchio (tastiere). Manca Enzo Spasari (chitarra basso) assente per impegni familiari. Per noi, nel fiore della giovinezza, è stata davvero assai felice e memorabile quella settimana di vacanza tra i boschi e tra i gentilissimi abitanti della vecchia ed ormai disabitata Pietracupa. Si può notare la felicità dai volti gioiosi e sereni.

3 – SALUTISSIMI

Caro Tito, spero davvero tanto che gli Amministratori del Comune di Castel di Sangro (città abruzzese in provincia de L’Aquila, ma confinante con il Molise della provincia di Isernia) vogliano realizzare almeno un “Piccolo Festival della Canzone Napoletana” visto e considerato che hanno acquisito il patrimonio librario di Antonio Grano sul tema, ma anche perché il territorio è assai ricco di presenze napoletane pure per via dei vicinissimi impianti sciistici di Roccaraso e Capracotta e per le seconde case di villeggiatura montana. Napoli città dista da Castel di Sangro 128 km (percorrenza media un’ora e mezza) e il primo confine campano è ad appena 57 km. Quindi, Castel di Sangro potrebbe essere davvero “la piccola Napoli d’Abruzzo” anche perché la squadra di calcio della metropoli partenopea (vincitrice nella stagione 2022-23 del suo terzo scudetto) effettua il ritiro estivo proprio in questa amena località, attraendo così centinaia di migliaia di tifosi.

Per cercare di esaminare la possibilità che Castel di Sangro possa organizzare (già per la primavera del 2024) una edizione-prova di un “Piccolo Festival della Canzone Napoletana” ho messo in contatto l’assessore Dell’Erede con il comune amico Vincenzo Cannatelli, da sempre abile impresario di spettacoli e, quindi, buon conoscitore del mondo artistico napoletano e non solo. Chissà che davvero questa bella città abruzzese non possa seriamente divenire la “Piccola Capitale della Canzone Napoletana”… Lo spero con tutto il cuore. Con tale buon auspicio per Castel di Sangro e con i migliori auguri per i primi settant’anni di Vincenzo Maria Antonio Serrao del Vescovo, concludo questa brevissima “Lettera n. 482” pensando già alla 483. Grazie e buon fine-settimana in questo mite settembre che ama ancora il mare. Ciao.

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, mercoledì 13 settembre 2023 ore 07.22 – Da 56 anni ormai (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto sono state prese dal web.