piemonte1Il decreto regionale parla chiaro: 78 i posti immediati, ai quali ne devono essere aggiunti 43 dopo il consolidamento. Confermate, dunque, le conclusioni della Commissione Sanità riunitasi l’8 marzo al Piemonte I decreti vanno letti e per certi versi interpretati. Che poi le reazioni possano essere totalmente opposte a seconda di come vengano, appunto, letti e interpretati, fa parte del gioco. Ma un minimo di chiarezza sul decreto dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo circa la rimodulazione dei posti letto in Sicilia va fatta. In molti hanno armato i fucili non appena hanno letto un numero in fondo alla tabella relativa ai posti letto del Piemonte: 78. In pochi, però, hanno dato il giusto peso (ammesso che l’abbiano vista) alla nota, di fondamentale importanza, posta accanto a quel numerino: «Alla dotazione complessiva dei posti letto devono essere aggiunti 43 posti (per arrivare dunque ai 121, standard minimo per mantenere la qualifica di ospedale, ndr), per le ragioni di cui alla premessa del decreto, che verranno attivati successivamente». Le ragioni “in premessa” sono quelle arci-note: senza il consolidamento dei padiglioni a rischio sismico, dichiarati “non in grado di ospitare funzioni sanitarie”, oltre i 78 posti letto non si può andare. Ma con questo decreto e soprattutto con quella nota si certifica che l’aggiunta di 43 posti non è un’eventualità ma un obbligo, una direttiva precisa della Regione. Di conseguenza si dovrà procedere subito con la messa in sicurezza intanto di un padiglione adiacente alla Piastra chirurgica, come stabilito nella seduta della Commissione Sanità dell’Ars riunitasi l’8 marzo proprio al Piemonte. Allo scopo sarebbero pronti subito 2,5 milioni di euro (metà della Protezione civile, metà di assessorato e azienda). In un secondo momento si attingerà all’art. 20 della Finanziaria regionale, l’articolo da 860 milioni di euro riservato alla Sanità la cui programmazione della ripartizione dei fondi passa dalla stessa Commissione Sanità presieduta da Giuseppe Laccoto, messinese del Pd. L’impegno per assicurare i 10 milioni di euro necessari al Piemonte c’è, la direttiva ufficiale nel decreto perché ai 78 posti letto se ne aggiungano 43 e dunque arrivare al totale di 121 pure. Adesso la politica, locale e regionale, ha un solo compito: vigilare affinché gli impegni vengano presi. Entrando nel dettaglio dei 78 posti letto mantenuti fin da subito, ecco come suddivisi nel decreto: 8 a Cardiologia/Emodinamica Utic (Terapia intensiva coronarica), 6 a Cardiologia, 10 a Chirurgia generale, 16 a Ginecologia e Ostetricia, 8 a Medicina Generale, 8 Ortopedia, 6 a Pediatria, 4 a Neonatologia, 4 all’Utin (Terapia intensiva neonatale).

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