Non si è fatta molto attendere la risposta alla nota diffusa dal Circolo PD di Guardavalle (leggi qui) nella quale, tra le altre cose, si legge: “Chi vince ha sempre ragione perché ha alle spalle la maggioranza degli elettori: è l’essenza della democrazia. Chi ha perso deve strapparsi le vesti, non chi ha vinto!”

Il comunicato/risposta di Guardavalle 2.0 è stato diffuso stamani.

Il linguaggio – precisano –  è un potente veicolo con il quale si trasmettono valori, messaggi e pensieri. Ma forse lo sappiamo già. Così come sappiamo che è spesso portatore di preconcetti e superficialità. Una superficialità che risulta vincente perché non obbliga a riflessioni serie ed approfondite. Non abbiamo intenzione di dare lezioni a nessuno, ci piace semplicemente l’idea di far riflettere, di accendere dibattiti, confronti e di imparare ove necessario.

Abbiamo letto e ascoltato affermazioni inopportune e fuorvianti. Furbescamente, aggiungiamo, perchè spostano l’attenzione dalle domande che noi e altri cittadini ci siamo poste.

Secondo Guardavalle 2.0 “Chi vince le elezioni è perché è stato votato ed eletto. Il numero dei voti ottenuti dagli elettori non sempre è sinonimo di capacità amministrativa. Ci complimentiamo naturalmente per i voti ottenuti, ma a questo punto pretendiamo, quali residenti sul territorio, che la squadra di governo si impegni nel risollevare quella Guardavalle che è sotto gli occhi di tutti. Facciamo parte di un gruppo di persone che intendono essere “cittadini che partecipano” alla vita politica del proprio paese, affinché chi si è proposto di amministrare lo faccia come un “buon padre di famiglia”, offrendo ai cittadini i servizi cui hanno bisogno e mantenendo il decoro del proprio paese.”

Il concetto di “abbiamo i numeri” – prosegue il comunicato – non soddisfa i nostri dubbi e le nostre domande. Decisamente folcloristica l’affermazione “il popolo ha sempre ragione” ed altre frasi buttate qua e là per incentivare il tifo da stadio in una comunità polarizzata, in cui si dividono i buoni dai cattivi in base alle preferenze elettorali.

Una estremizzazione semplicistica – si legge –  che non entra nel merito dei fatti e delle annose problematiche che attanagliano il paese. Ci vorrebbe buon senso e una delicata forma di rispetto anche per chi non si allinea con il pensiero espresso dagli elettori. Una trappola in cui non abbiamo intenzione di cadere. Siamo persone, cittadini, uomini, donne e professionisti che dalla politica si aspettano dialogo, partecipazione e confronto. Invece leggiamo pagine piene di arroganza e di una inclusione esclusivamente familistica, distante dalle esigenze della comunità nella sua totalità. Forse noi dobbiamo ancora studiare ma le aspettative per il nostro gruppo sono più alte.

Noi ci aspettiamo – viene sottolineato –  di più da chi durante la campagna elettorale ha puntato sulla qualità e le competenze. Leggere comunicati stampa intrisi di pressappochismo e iniziative approssimative, è veramente deludente. Mostrateci attraverso azioni serie e concrete come si attuano le politiche pubbliche.

Noi aspettiamo, – conclude il Gruppo Guardavalle 2.0 –  ma non vorremmo attendere invano. Siamo qui, siamo in attesa di risposte e soluzioni, non ci servono polemiche. Stiamo in disparte ad osservare senza intralciare l’agire amministrativo; consapevoli che chi amministra ha delle responsabilità istituzionali e di coerenza.