Al via domani presso il Tribunale di Brindisi il processo sulla centrale Enel a carbone di Cerano. Il WWF in aula per costituirsi parte civile. Il WWF domani sarà in aula con il proprio avvocato, Antonio Caiulo, presso il Tribunale di Brindisi per costituirsi parte civile nel processo sulla centrale a carbone ENEL “Federico II” di Cerano, in provincia di Brindisi, che vede imputati diversi dirigenti dell’ENEL per l’inquinamento provocato dalla dispersione di polveri di carbone nei terreni intorno al nastro trasportatore e al carbonile scoperto, di circa 125mila mq, dell’impianto pugliese.

Il tutto omettendo di adottare e proporre soluzioni per scongiurare la ripetuta diffusione di polveri di carbone oltre il recinto aziendale, come ad esempio la copertura del parco carbone, la stabile chiusura del nastro trasportatore ed altri accorgimenti che potevano ridurre le dispersioni delle sostanze inquinanti. Con tale comportamento le polveri hanno invaso le aree agricole e residenziali circostanti, provocando non solo un danno all’ambiente ma anche alle attività agricole e all’economia locale, oltre che a determinare un rischio per la salute dei residenti. Il WWF auspica che con l’avvio del processo di domani si rafforzi ulteriormente – nelle istituzioni, nelle Autorità competenti e nell’opinione pubblica in generale – la consapevolezza delle gravi conseguenze per l’ambiente, la salute e l’economia di politiche industriali ed energetiche ormai obsolete, inutili e dannose come quella del carbone. Soprattutto a partire dalla Puglia che, su diversi fronti (non ultimo l’Ilva di Taranto) si trova a combattere contro l’emergenza ambientale.

Per questo il WWF Italia, con la propria campagna “No al carbone, Sì al futuro”, invita a firmare la propria petizione contro le centrali carbone in Italia su wwf.it/stop carbone

Per saperne di più vai su: wwf.it/stop carbone

 

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