VILLAFRANCA TIRRENA (ME) – Si è chiusa domenica sera la prima rassegna di cortometraggi dal titolo «Per… corti alternativi», un evento promosso dall’associazione Pro Loco di Villafranca Tirrena con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina e del Consorzio Tirreno Ecosviluppo 2000. Hanno partecipato non solo registi italiani, ma anche omologhi spagnoli, argentini ed iraniani, che hanno inviato le loro opere per una manifestazione svoltasi per quattro serate consecutive tra le stanze del Castello di Bauso. «Lo spirito di questa prima edizione della rassegna – ha spiegato Sebiano Chillemi, direttore artistico – non voleva essere di natura competitiva. L’obiettivo principale che ci siamo prefissati con gli organizzatori era quello di offrire ai registi della nostra isola la possibilità di proiettare i propri corti, spesso apprezzati nel resto d’Italia, ma che raramente riescono a trovare spazio in manifestazioni locali. Fortunatamente negli ultimi tempi, anche nella provincia di Messina questo tipo di manifestazioni sta trovando sempre maggiori consensi».

«Il lancio di una manifestazione – ha commentato Antonio Bonaccorso, presidente della Pro Loco villafranchese – è sempre un processo delicato e questa difficoltà nel muovere i primi passi è riscontrata ancora di più se ci si dedica alla promozione di una forma d’arte poco conosciuta, qual è appunto il cortometraggio. L’evento “Per… corti alternativi” è nato dalla volontà di offrire qualcosa di nuovo alla cittadina. Ci ha sorpreso il numero elevato delle opere ricevute (oltre 150 lavori) e la loro qualità ha reso particolarmente difficile il lavoro di selezione. Ci ha sorpreso anche la partecipazione della gente alle proiezioni e la possibilità di aver veicolato nuovi visitatori provenienti da tutta la Sicilia verso il Castello di Bauso». Entrando nel merito della rassegna, il miglior corto straniero è risultato «Dulce» del regista spagnolo Ivan Ruiz Flores. Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti in importanti festival internazionali, il cortometraggio di Ruiz Flores ha conquistato anche il pubblico nostrano. Proiettato in lingua originale, la storia ha commosso gli spettatori in sala che lo hanno premiato assegnandoli il maggior punteggio tra le opere straniere in rassegna. A «L’oro di Nicola» di Gaetano Di Lorenzo è stato assegnato il premio del pubblico. L’originalità del soggetto e la simpatia degli attori protagonisti, unite ad un buon livello tecnico di regia, sceneggiatura e musica hanno fatto sorridere il pubblico: esso ha il grande merito di essere una storia, nella quale si riconosce ogni famiglia siciliana. Il cortometraggio inoltre rappresenta un bell’esempio di sinergia tra professionalità artistiche locali. Menzione speciale per il corto «Realtà» del filmaker sordo Antonio Bottari.

«Scopo di una rassegna di cortometraggi – si legge nelle motivazioni del premio – deve essere anche quello di promuovere la cultura del rispetto e dell’integrazione e consentire anche a chi ha problemi di udito di andare al cinema insieme agli amici. Ancora una volta, il lavoro del regista Bottari è riuscito a portare in una rassegna di cortometraggi per spettatori “normali” un film e un pubblico che in genere ne vengono esclusi: un importante messaggio di integrazione affinché il cinema possa essere accessibile a tutti». Per le tematiche sociali il premio è andato a «Con un sorriso» di Fabrizio Sergi, nel quale spicca la brillante interpretazione di Antonio Catania ed una sapiente regia. Il lavoro di Sergi lancia un fondamentale messaggio di speranza: in un periodo di crisi lavorativa come quello che stiamo vivendo, anche il datore di lavoro, preso dai rimorsi di coscienza, può tornare indietro sui propri passi. Premiato anche il corto «Volevo le Snaik (Bad Shoes)» di Alfredo Sguglio e Luana Galluccio per le tematiche giovanili. Il lavoro della coppia di registi, riesce a raccontare in modo ironico e leggero le frustrazioni degli adolescenti, vittime del consumismo e ossessionati dalla cultura dell’immagine. L’opera rappresenta un monito per tutti i ragazzi che, cresciuti seguendo esclusivamente i valori materialistici, rischiano di perdere il vero senso ed il valore delle cose. Il premio Pro Loco è stato assegnato ad «Effetto cubo» di Ezio Cosenza e Cristina Insinga. Girato interamente a Villafranca da ragazzi pieni di entusiasmo e con tanta voglia di fare, il cortometraggio conferma che i nuovi canali distributivi, come Internet, rappresentano una risorsa da utilizzare sempre più per testare e fare avere visibilità a nuovi autori. Nonostante si tratti di un’opera inedita, si sono palesate buone capacità tecniche di ripresa e montaggio. Un riconoscimento tra le opere straniere è andato a «Barbie» di Ali Asgari per aver raccontato la storia della piccola Sonya che, nonostante il divieto imposto dalle autorità iraniane, riesce comunque a convincere la mamma a farsi acquistare lo zaino di Barbie sottobanco. Il corto ha lasciato spunti importanti di riflessione sulle differenze culturali tra popoli diversi. Una menzione speciale è stata conquistata anche da Domenico Previte, giovane attore di “Fiore di Amianto” del regista Paolo Inglese: infatti, si è contraddistinto per il costante impegno attraverso svariate forme espressive, della promozione culturale nel nostro comprensorio. «Nell’ottica di sviluppo del nostro territorio – ha concluso Bonaccorso – non basta amare un progetto per farlo vivere. La rassegna, alla sua prima edizione, avrà bisogno di un incessante lavoro, indispensabile da una parte per far acquisire alla manifestazione una visibilità sempre crescente in ambito nazionale ed internazionale e dell’altra per conservarne l’obiettivo principale: la diffusione del cortometraggio e della cultura cinematografica e la valorizzazione delle opere che ci vengono inviate».

 Foti Rodrigo

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