L’Universita’ delle Generazioni rappresentata da Domenico Lanciano scrive una “Lettera aperta” alla sindaca di Vibo Valentia Avv. Maria Limardo per proporre una Festa o Mostra-Mercato (meglio se permanente) del Libro Calabrese e della Comunicazione Sociale. Vibro libro vibo (veni vidi vici) vlv:<<Gentilissima Avv. Maria LIMARDO – Sindaco della Città di Vibo Valentia –  Le scrivo questa “Lettera aperta” per il solo fatto che quanto sto per evidenziare è un tema che interessa tutta la Calabria dentro e fuori i suoi confini. Ed io sono calabrese di Badolato (CZ) ma di fuori-confine per motivi di lavoro a sèguito di indegno esilio dal primo novembre 1988.

Nella città dove mi trovo (Agnone del Molise) nel dicembre 1989 ho ideato e realizzato in collaborazione del Comune e di varie Associazioni la “Festa del Libro Molisano e della Comunicazione Sociale” con la presenza pure di numerosi e importanti Editori nazionali e di Autori italiani anche emigrati all’estero. Un successo che si è ripetuto per 15 edizioni e che ha “indotto” la Regione Molise ad avere un proprio stand al Salone del Libro di Torino.

 

Quel mio particolareggiato progetto ho immediatamente inviato a tutti i principali Enti calabresi (Regione, Province, Comuni-Capoluogo, Editori, ecc.).

Invano. Per anni ho bussato alle porte persino di Comuni medi e piccoli. Invano.

La Calabria (dentro e fuori i confini) ha tale e tanta produzione di libri e di altri mezzi della comunicazione sociale che giustificherebbe non soltanto una propria annuale FESTA O FIERA DEL LIBRO ma addirittura di una MOSTRA-MERCATO PERMANENTE di tutta la sua produzione culturale (libri, giornali, riviste, web, CD come musica e film, teatro e quanto altro) anche come antiquariato o libri usati, incontro Editori-Autori. E quanto altro richiede l’epoca in cui viviamo.

 

La nostra Calabria ha assoluto bisogno di una BIBLIOTECA REGIONALE CENTRALE da posizionare forse a Lamezia Terme (centro nevralgico). Ma potrebbe fungere da “regionale centrale” la stessa Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro se solo funzionasse come tale e, quindi, fosse potenziata a dovere, mentre invece stenta sempre vistosamente e indegnamente.

La Calabria avrebbe bisogno di fare l’anagrafe dei suoi scrittori, artisti e produttori di cultura. E un luogo dove potersi incontrare, discutere, organizzarsi. Insomma abbiamo bisogno di difendere la nostra memoria, diffondere e andare fieri di ciò che eravamo, siamo e saremo!

La Calabria ha dato il nome all’Italia, non può essere sempre la cenerentola, qui è una culla della civiltà occidentale! Questo appello vale pure per il neo-Presidente regionale Roberto Occhiuto!

Potrebbe essere tutto ciò la Sua Vibo Valentia?… Specialmente dopo essere stata Capitale italiana del libro ed essere sede del Festival Leggere & Scrivere?… La Calabria non può più attendere.

Ne va del suo onòre, della sua identità e della sua stessa esistenza vivificante. Grazie infinite! Auguri per tutto e per tutti i suoi concittadini. Cordialità, Domenico Lanciano (tel. 334-7727454 mimolanciano@gmail.com)

 

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