caterinaSi verifica maggiormente in età adolescenziale; periodo in cui, a causa dei molteplici cambiamenti, il ragazzo è visto dai genitori come una persona diversa e nuova. A ciò si aggiunge la loro corsa spietata verso l’indipendenza. Per fare questo, assumono comportamenti contrastanti al tentativo di controllo dei genitori.

L’adolescenza non è l’unico periodo in cui si ricerca l’indipendenza, essa è già presente fin dall’infanzia, poiché sin dall’asilo, i bambini hanno degli spazi tutti loro grazie alle attività extradomestiche. La differenza sta nel fatto che la necessità di essere autonomi, in età adolescenziale diventa più ossessiva poiché si sta sviluppando la nuova identità del “quasi maturo”.

Con la crescita del ragazzo il rapporto genitori-figlio assume un aspetto paritario, c’è infatti un continuo sviluppo del pensiero e di esperienza di vita che lo renderà sempre più maturo e vicino al mondo dei genitori.

Inoltre il legame che si instaura fra le due parti, è influenzato dalla società ma anche dal periodo storico che si sta vivendo sebbene non esista un modo giusto e sempre valido per ogni situazione; da prendere in esempio sono i cambiamenti contemporanei avvenuti nella società italiana come la possibilità di dedicare tempo libero ai propri hobby, consentendo ai ragazzi maggiore possibilità di socializzazione al di fuori della sfera famigliare.

Da studi condotti in ambito psicologico è emerso che le ragazze hanno meno difficoltà a rapportarsi con la madre, la considerano più disponibile al dialogo a differenza del padre che le percepisce ancora come delle bambine non notando i cambiamenti avvenuti. Contrariamente, i maschi essendo più introversi in fatto di questioni intime percepiscono la madre come una persona intrusiva ed autoritaria.

Come sono visti i comportamenti dei genitori dai figli?

Possono assumere un comportamento autoritario quando impongono regole, autorevole quando hanno aspettative di pensieri maturi dagli adolescenti, al contrario indulgenti non aspettandosi comportamenti maturi dalla controparte e per finire possono sembrare indifferenti.

Cercando di trovare una risposta alla domanda iniziale, nonché nucleo centrale del testo, il conflitto non è sempre un comportamento negativo, può essere necessario per la crescita di entrambi i soggetti presi in questione. Occorre però la bravura del genitore nel saper gestire questo momento, esso può diventare non produttivo quando tendono ad assecondare i figli non essendo autorevoli.

Dicendo questo quindi è facilmente intuibile che l’adolescenza è un periodo difficile anche e soprattutto per i genitori che devono sapere sempre come comportarsi in ogni situazione cercando di mantenere quel legame genitori-figlio lasciandogli lo spazio necessario per crescere abbandonando l’idea di avere sempre dei bambini in casa. (C.P.)

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