C’è un turismo etico che educa. E’ quello che, ad esempio, porta le persone più sensibili e, in particolare, le scuole a visitare e prendere coscienza degli orrori delle guerre, delle persecuzioni, dei massacri, dei genocidi nel visitare i campi di concentramento nazisti.

Così, per l’imminente stagione estiva, l’Università delle Generazioni esorta le Aziende che organizzano viaggi all’estero a realizzare apposite escursioni là dove possibile, proprio nelle città e nelle altre zone devastate dal passaggio dei combattimenti in Ucraina.

Un pellegrinaggio fatto con pudore e amore, pure per evitare nel modo più assoluto che tutto ciò possa capitare a noi o a qualsiasi altro popolo!

Oltre a toccare con occhi e con mano le distruzioni e la barbarie di una folle guerra; oltre ad ascoltare le persone sulla loro tragedia, un tale turismo etico dal vivo è utile pure per mostrare affettuosa solidarietà al popolo ucraino così duramente colpito dalle atrocità inconcepibili sempre e specialmente in pieno 21° secolo e in un’Europa che si sperava avesse già superato alcune inconcepibili logiche appartenute ai secoli precedenti.

Inoltre, è un modo concreto, anche economicamente, di incoraggiare la graduale ripresa di una vita normale e di dimostrare la fratellanza umana e quell’appartenenza europea che è stato, pare, uno dei motivi per cui l’Ucraina è stata prepotentemente invasa violando il buon senso e, ovviamente, pure il diritto internazionale che dovrebbe garantire, sempre ed ovunque, l’integrità dei confini di ogni Stato.

Archiviate le guerre del 20° secolo, avevamo fiducia che tutto potesse essere risolto con la diplomazia e le buone maniere, facendo tacere per sempre le armi. Invece bisogna ricominciare da capo pure con l’educazione alla pace e alla convivenza civile.

Insomma, per l’Università delle Generazioni ci sono innumerevoli motivi validi per visitare l’Ucraina in questa estate 2022, primo tra tutti il dare voce e forza alla speranza non soltanto per l’immediata e solida ricostruzione di tale nazione amica che vorremmo prima possibile nell’Unione Europea, ma anche per alimentare l’impegno di tutti affinché il mondo non veda più nemmeno da lontano una sola guerra ancora, cercando di disarmare gli animi esacerbati, gli egoismo e gli affollati arsenali.

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