Carabinieri Nucleo RadiomobileI pescatori protestano, aggredendo i militari, ma l’intervento dei Carabinieri della locale compagnia consente di arrestarli.

Nella tarda serata di ieri, personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Termini Imerese ha organizzato un apposito e mirato servizio di controllo dell’intera area portuale di Termini Imerese finalizzato al contrasto del fenomeno, particolarmente diffuso in questa zona, della pesca illegale del tonno rosso.

Sebbene nel porto di Termini Imerese non vi siano pescherecci che dispongono dei contingenti di cattura del predetto pelagico (cd. quote tonno) e la sanzione amministrativa prevista in caso di violazione del regolamento CE n.302/2009 che disciplina tale tipo di pesca sia particolarmente elevata, poiché pari ad € 4.000,00, molti sono i pescatori dediti alla pesca del tonno rosso, poiché particolarmente richiesto. Infatti molti sono i rigattieri che acquistano quantità di tonno rosso, illegalmente pescato, per poi rivenderlo abusivamente lungo le vie di questo centro, incentivando il commercio illegale, che oltre a far scaturire una ulteriore diminuzione dello stock ittico comporta, altresì il mancato rispetto delle norme sulla tracciabilità nonché palesi violazioni in materia igienico-sanitaria, evasione fiscale e danno economico agli operatori della pesca che svolgono, invece, le attività di pesca del tonno rosso nel rispetto delle regole.

Nel caso di ieri sera, dopo avere monitorato i movimenti all’interno ed all’esterno del porto, alle ore 23.00 circa, personale del predetto Ufficio Circondariale Marittimo notava un peschereccio poco fuori le ostruzioni portuali, fermo ed a luci spente. Atteso ciò il personale decideva di uscire a bordo della dipendente unità navale per ispezionarlo ed all’atto del controllo lo stesso risultava privo di qualsivoglia tipologia di pescato. Immediatamente però, conoscendo il modus operandi a bordo di questi pescherecci, l’unità si dirigeva fuori dal porto, proprio nei pressi della zona dove poco prima era stato notato e scorgeva nelle acque, fortunatamente illuminate dalla luce lunare in un cielo totalmente sereno, due piccoli galleggianti ai quali erano legati due grossi esemplari di tonno rosso, per un peso complessivo di circa 350 kg.

Dopo aver proceduto al recupero dei tonni, l’unità navale faceva rientro in porto, ma ad attendere l’equipaggio sulla banchina di ormeggio vi era un gruppo di 15 persone, visibilmente irritati, i quali con veemenza manifestavano il loro disappunto circa l’attività repressiva posta in essere da quel personale e i continui controlli a cui sottoponevano i pescatori. I tonni recuperati, senza l’intervento del personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Termini Imerese, sarebbero stati ceduti, a titolo oneroso, verosimilmente proprio a ciascun componente del gruppo, tutti rigattieri, che si sarebbero successivamente preoccupati di piazzarlo sul mercato e ricavarne un profitto. Pertanto l’attività repressiva dei militari aveva comportato loro un mancato guadagno. Una volta scesi dall’imbarcazione gli astanti dapprima proferivano frasi oltraggiose nei confronti degli operanti e successivamente gli aggredivano con calci e pugni.

Durante l’aggressione uno dei militari riusciva ad allertare telefonicamente la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Termini Imerese, che immediatamente inviava nell’area portuale la pattuglia del dipendente N.O.R.M. – Aliquota Radiomobile impiegata in servizio perlustrativo.

Alla vista dei militari dell’Arma il gruppo di aggressori si davano a precipitosa fuga, ma, dopo un breve inseguimento tra le banchine i Carabinieri riuscivano ad intercettarne e a bloccare BEVILACQUA Calogero, classe ’75 e BEVILACQUA Gianmarco, classe ‘83, entrambi pregiudicati, rigattieri, nonché B. g., classe ‘67 e B. s. classe ‘65, anch’essi rigattieri, traendoli in arresto per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale aggravato in concorso, oltreché lesioni personali dolose in concorso, poiché venivano da subito riconosciuti dal personale dell’Ufficio Territoriale Marittimo come coloro che gli avevano colpiti.

Infatti nella colluttazione due dei predetti militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Termini Imerese riportavano lesioni dolose e trasportati presso il locale Pronto Soccorso venivano giudicati guaribili, a seguito dei traumi riportati, in 7 e 2 giorni.

Solo il tempestivo intervento dei militari dell’Arma ha impedito che si consumasse un vero linciaggio, favorito dalla disparità di forze in campo. Ma ancora, quanto successo ha permesso di esaltare ancora una volta lo spirito di estrema collaborazione esistente a Termini Imerese tra le forze di Polizia, le quali operano sempre in sinergia tra loro con un unico obiettivo, quello di far prevalere la legalità.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati venivano tradotti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, a disposizione rispettivamente dell’Autorità Giudiziaria di Termini Imerese.

Nel corso della mattinata, durante il giudizio con rito per direttissima tenutosi presso il Tribunale di Termini Imerese, gli arresti venivano convalidati e tutti venivano sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria in attesa del giudizio.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *