carmelo-finocchiaro-presid-naz-confedercontribuenti“Tariffe da pagare ai medici per inoculare il vaccino”. Per il Presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finiocchiaro “e’ un nuovo business. Sono costi che non dovrebbero esistere. Ancora una volta, le grandi lobby ne approfittano anche di fronte al dramma di una grave pandemia” “E’ un nuovo business. Dieci euro ai medici di base per le vaccinazioni negli studi e molti di più se la somministrazione avviene a casa o peggio nei centri vaccinali. Sono le tariffe che le Regioni, per somministrare le vaccinazioni anti-Covid, devono corrispondere ai medici, anche se massimalisti, già pagati dal Servizio Sanitario Nazionale. Sono costi che, invece, non dovrebbero esistere. Ancora una volta, le grandi lobby ne approfittano anche di fronte al dramma di una grave pandemia. Mentre un medico potrà riuscire a guadagnare fino a 500 o 600 euro al giorno, ancora ci sono migliaia di lavoratori che aspettano di percepire la cassa integrazione fin dal mese di ottobre 2020 e operatori che nel loro settore sono in attesa di ristori mai arrivati. Siamo nuovamente di fronte all’ennesimo spreco di denaro, quando invece potrebbero essere utilizzati per aiutare cittadini ed imprese”. Il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, commenta negativamente le tabelle ministeriali adottate e prevista nell’ambito dell’accordo siglato a livello nazionale con i rappresentati della categoria dei medici di medicina generale, con il quale si prevede che i camici bianchi percepiscano da un minimo di 10 euro (per le iniezioni presso il proprio ambulatorio o nei presidi di continuità assistenziale) fino ad un massimo di 25 euro per le inoculazioni presso le abitazioni dei pazienti impossibilitati a raggiungere autonomamente i centri vaccinali, dove invece le inoculazioni saranno pagate a 31,50 euro. Roma, 10 marzo 2021 Ufficio Stampa

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