Antonella Ferrara e Giuseppe CatozzellaTaormina (Me). Autori e ospiti di rilievo, pregnanza degli argomenti, indimenticabili location. Sono questi gli ingredienti principali di Taobuk, il festival del libro di Taormina ideato e presieduto da Antonella Ferrara, giunto alla quarta edizione in un vertiginoso crescendo di successi.

La terza giornata del festival ha preso il via con l’incontro con Giuseppe Catozzella, presso l’affollata terrazza dell’Archivio Storico di Taormina. L’autore, vincitore quest’anno del Premio Strega Giovani, ha presentato il suo “Non dirmi che hai paura”, edito da Feltrinelli e già tradotto in 21 lingue.

La tragica storia, realmente accaduta ed emblematica dell’odissea migrante, è quella di Samia, giovanissima donna somala che fin da bambina coltiva la passione per la corsa. Un grande talento il suo, che la porta persino a gareggiare alle olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo.

La conduzione dell’incontro è stata affidata a Graziella Priulla, sociologa e docente di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Catania, già brillante moderatrice di altri pregnanti approfondimenti e presentazioni nelle precedenti edizioni di Taobuk.

ClaraGigiPadovani1Sottolinea Catozzella: «Ho voluto raccontare questa meravigliosa storia di coraggio perché, dopo essermi occupato più volte di mafia e lavorato principalmente su personaggi negativi, avevo voglia di cimentarmi nel racconto della vita di una ragazza tanto speciale, nella speranza che possa divenire un esempio per tutti». Tornata in Somalia da Pechino, Samia continua a guardare lontano e avverte, nelle sue gambe magre e velocissime, un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. L’appuntamento è con le Olimpiadi di Londra del 2012. Intanto nel paese la situazione si complica ulteriormente, eppure lei non rinuncia a correre neanche chiusa dentro un burqa. Rimanere in Somalia, all’improvviso, non ha più senso. È notte quando decide di partire, a piedi, rincorrendo il suo sogno. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri dei migranti per arrivare via mare in Italia. Ma Samia non arriverà mai, come i tanti, troppi, uomini inghiottiti dal mar Mediterraneo e dall’indifferenza europea.

Ospite dell’incontro anche l’attrice Liliana Lo Furno, uscita dalla fucina del Teatro Stabile di Catania, che ha prestato la voce a Samia, interpretando alcuni dei passi più toccanti del libro vincitore del Premio Strega Giovani 2014.

«Grazie a questo libro – ha sottolineato Catozzella – ho recentemente avuto l’onore di essere nominato ambasciatore Onu. Proprio con le Nazioni Unite abbiamo organizzato una corsa, su una spiaggia somala, in onore di Samia. Un evento più che commovente, che si ripeterà ogni anno. Un piccolo miracolo che spero possa aiutare ad acquisire coscienza di un vero e proprio Olocausto, che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi»

A seguire, al fresco del rigoglioso giardino di Babilonia, centro di cultura ospitato a Casa Silva, palazzo storico protetto dalla Sovrintendenza delle Belle Arti, ha preso il via il percorso enogastronomico di Taobuk, altra importante novità di questa IV edizione. Gigi e Clara Padovani hanno presentato il loro “Street Food all’italiana”, edito da Giunti, testimoniando la grande storia e il presente creativo di bevande e pietanze “on the road” della tradizione italiana.

Dalla Vucciria di Palermo al porto di Livorno, dai vicoli di Napoli alle piadinerie romagnole, dai monti della Val Susa alle calli veneziane: un viaggio lunghissimo, che ha permesso agli autori di raccogliere più di 50 ricette sulle strade italiane del gusto, creando anche un grande archivio video, collegato al libro e consultabile al sitowww.streetfooditalia.it.

«Abbiamo trovato tanti giovani – ha raccontato Gigi Padovani – che hanno creduto nella tradizione del territorio, tramandata di padre in figlio, e hanno scelto di proseguire su questa strada». «Fino a qualche tempo – gli fa eco Clara Padovani – fa ci si accostava con diffidenza al cibo di strada, anche nella convinzione che le materie prime utilizzate non fossero di buona qualità. Adesso però le cose stanno cambiando: sono soprattutto i più giovani a riscoprire sapori antichi, riproponendoli con un occhio di riguardo in più verso la qualità».

Tra le succulente suggestioni del libro anche arancini, farinata, pane cresciuto, pizza fritta e cannoli. Tutte specialità che il numeroso pubblico ha avuto occasione di assaporare durante il ricco nell’apericena a cura del Gambero Rosso e Città del Gusto di Catania, che ha chiuso la serata. Ai fornelli, i prestigiosi chef Peppe Barone e Pietro Parisi, uno siciliano e l’altro campano. Un modo per omaggiare, nella giornata dedicata allo street food, la presidente del festival, Antonella Ferrara e il presidente del comitato scientifico, Franco di Mare, attraverso il gusto e i sapori delle loro terre.

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