Fonte: Gazzetta del Sud del 30 gennaio 2012 – “Dal sindaco di Guardavalle, architetto Giuseppe Tedesco, riceviamo e pubblichiamo”: «In riferimento all’ articolo apparso sul vostro quotidiano in data 23 gennaio scorso a firma della corrispondente Angela Vetrano dal titolo: “Guardavalle – la voce della gente ha vinto le resistenze della politica”, evidenzio quanto segue: Premesso che sia il consiglio comunale che la giunta deliberano su atti e non su richieste verbali, va precisato che a seguito di un colloquio con il parroco lo stesso invitato a produrre richiesta scritta ottenendo un rifiuto immotivato e strumentale, in seguito ad un incontro con i cittadini, di comune accordo si è votata la soluzione della petizione popolare che ha consentito di deliberare la concessione del suolo al primo firmatario in modo legittimo e per come era nelle intenzioni dell’ amministrazione, perciò nessuna resistenza o volontà di negare la concessione come scrive la corrispondente. Per quanto riguarda i locali dell’ ex centro anziani, gli stessi non possono essere concessi in uso perché il Comune negli anni 1994-95 li ha acquisiti grazie ad una legge che destinava i locali solo ed esclusivamente ad unità abitative per dipendenti. Se poi la Regione Calabria autorizzerà il Comune a un reso diverso, l’amministrazione comunale con serenità e responsabilità valuterà le richieste che perverranno. A proposito della struttura che veniva utilizzata per la sede della società di calcio, la stessa sarà utilizzata come sede di accoglienza per extracomunitari (peraltro già usata in passato) e l’ attività dovrebbe iniziare a breve, avendo individuato la cooperativa e le modalità di gestione che porterà l’ impiego di personale locale».

«Alla luce dei chiarimenti sopra forniti – prosegue la nota a forma del primo cittadino Giuseppe Tedesco – appaiono strumentali, insensate e discriminatori le notizie redatte dalla corrispondente. L’ obiettività e la verità deve essere la qualità dominante per valutare uomini e fatti, la vita amministrativa e sociale meritano rispetto e anche critiche purchè queste siano veritiere e non di parte».

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