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Lavorare meno per lavorare tutti. È questo il risultato sostanziale della trattativa tra “Geo Ambiente srl” e forze sindacali sulla sorte dei 21 operai licenziati dalla “Schillacium spa” in seguito all’ordinanza urgente con la quale il sindaco Leonardo Taverniti ha revocato l’incarico alla società. In due hanno rinunciato ma per 19 lavoratori arriva l’assunzione da parte della “Geo Ambiente”, che gestirà per 60 giorni il servizio di raccolta dei rifiuti a Soverato.

I due che hanno rinunciato, entrambi part-time, non hanno accettato le nuove condizioni ritenendole svantaggiose alla luce della distanza da percorrere quotidianamente per prestare servizio.

Per gli altri il discorso non è stato certo piacevole ma «pur di mantenere il posto di lavoro facciamo tutti un sacrificio» hanno affermato al termine della riunione che ieri pomeriggio, nella sede della Cgil di Soverato, ha visto seduti attorno a un tavolo le forze sindacali e i vertici della nuova società: l’ing. Salvatore Aiello e Giuseppe Guglielmino per la “Geo Ambiente”, Bruno Talarico per la Fp-Cgil; Domenico Marra e Domenico Macrillò per la Fit-Cisl; Gianluca Mazza per la Uiltrasporti.

Alla fine dell’incontro gli operai che ascoltano le prospettive dai rappresentanti sindacali non hanno certo facce entusiaste – hanno 5 mensilità arretrate (gennaio incluso) con la “Schillacium” – ma intanto preferiscono avere qualcosa di concreto in mano, per ambire, una volta superata la fase temporanea ed espletata la gara per l’appalto definitivo, a un’assunzione e a tempo pieno. L’accordo prevede una riduzione del monte ore pro capite: 5 ore per il personale prima impegnato a 6 ore; 4 per quello impegnato a 5 ore e nessuna modifica per quello impegnato 4 ore.

Nel caso, poi, il Comune le assegni nuovi servizi, l’azienda si impegna ad aumentare il monte ore del personale.

Posizioni diverse tra i sindacati: se da un lato Cisl e Uil si dicono soddisfatte «per il momento», la Cgil non lo è affatto. Ma le tre organizzazioni puntano assieme l’indice sull’ordinanza comunale e al numero di operai, tredici, giudicato «inesatto».(f.r.)

Fonte: Gazzetta del Sud

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