È stata appena approvata una innovativa delibera di Giunta comunale, che potrebbe essere ribattezzata: “To speak English for young people”. In effetti l’operazione si chiama “Reggio passaporto per l’Europa”, ed è un progetto indirizzato ai giovani soveratesi, che prenderà spunto da una fortunata esperienza vissuta dai giovani reggini. Non sono ancora noti i criteri secondo cui saranno selezionati i destinatari dello scambio culturale. L’Amministrazione comunale da tempo conduce un’attività volta a rafforzare i rapporti con le istituzioni di altre realtà italiane ed europee. Su questa scia il sindaco Raffaele Mancini ha ritenuto utile condurre azioni indirizzate oltre che all’arricchimento culturale della popolazione, anche alla promozione dell’immagine del territorio, con particolare attenzione al bacino del Mediterraneo. Va aggiunto che l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, sin dal 2004, si è prefissata l’obiettivo di sostenere iniziative volte a potenziare programmi finalizzati allo sviluppo di scambi culturali e turistico-commerciali sia in ambito nazionale che europeo, per facilitare l’integrazione dei giovani nel tessuto sociale e nel mercato del lavoro. «Quando l’Amministrazione comunale reggina – ha dichiarato Mancini – mi ha proposto l’adesione al programma “Passaporto per l’Europa” garantendo ai nostri giovani le medesime condizioni riservate ai giovani reggini, offrendo la possibilità di raggiungere l’obiettivo usufruendo della struttura già esistente attivata in riva allo Stretto, che si avvale, tra l’altro, della collaborazione all’estero della Camera di Commercio Italiana a Malta, non potevo che cogliere questa occasione». È stato così approvato un protocollo tra i due Enti comunali e sono stati stanziati, per la sua esecuzione, 10.000 euro, somma-contributo da investire sui giovani residenti sul territorio comunale per favorirne la partecipazione ai corsi di studio della lingua all’estero. La proposta è stata ben accolta dall’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Sonia Munizzi. «La lingua più utilizzata è l’inglese – ha considerato la Munizzi -. Chi ha la sicurezza in una lingua straniera e la mantiene attraverso un uso regolare, ha piena autonomia in molti campi lavorativi. Il sapere una seconda lingua può portare ad assumere nel tempo attività professionali di responsabilità». Il progetto “Reggio passaporto per l’Europa” va letto nelle seguenti chiavi di lettura: il primo obiettivo è quello della formazione e della crescita personale, il secondo è quello della crescita professionale, sfruttando l’occasione per un’opportunità di lavoro estero.

Gazzetta del Sud del 29.1.2010 – Maria Anita Chiefari

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