SONY DSCI Carabinieri della Stazione di Santa Severina nella mattinata di ieri hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di un 16enne del posto, G.L.P. per violazione dell’articolo 624 bis del codice Penale, ovvero furto in abitazione.

Da alcuni giorni nel paese dell’Alto Marchesato, ivi compresa la frazione di Altilia, vi erano state segnalazioni di “strane macchine” di grossa cilindrata che giravano per le vie meno trafficate: girava voce di porte di alcune cantine che avevano subito tentativi di scasso, ma nessuna denuncia era stata sporta; inoltre proprio nella frazione di Altilia, il Comandante di Stazione, Maresciallo Capo Carmine Cefalo, aveva raccolto alcune confidenze su un gruppo di ragazzi che, in base a quanto segnalato, che avrebbe provato nelle ultime settimane ad entrare in case temporaneamente disabitate.

Proprio nella citata frazione, i militari hanno messo in piedi ieri mattina, un dispositivo di controllo in abiti civili per monitorare le abitazioni che nelle ore mattutine risultavano non avere nessuno al loro interno.

Poco prima delle 12, i Carabinieri notavano entrare e dopo 5 minuti uscire furtivamente un giovane, che veniva immediatamente fermato ed identificato: dai documenti forniti dal ragazzo si capiva che non era appartenente al nucleo famigliare di quell’abitazione, ma la cosa strana era che lo stesso risultava detenere le chiavi per aprire sia il portone che la porta della casa. Inoltre aveva con se ben 500 euro: troppi, per non sospettare che fossero stati prelevati furtivamente.

Una volta contattato il padrone di casa, questi tra lo stupito ed amareggiato, dichiarava che il ragazzo risultava essere un amico di famiglia, il quale si era evidentemente procurato – in maniera furtiva – una copia della chiavi, ed approfittando della conoscenza degli orari dei proprietari di casa, vi i era introdotto all’interno alla ricerca di contante da rubare: infatti, il proprietario di casa, un piccolo imprenditore del posto, non solo riconosceva la cifra ritrovata in possesso del minore come una somma che deteneva in un cassetto del comò, ma dichiarava anche che nell’ultimo mese aveva già ricevuto altre spiacevoli “visite” per un totale di 1500 euro che misteriosamente erano sparite da casa sua.

Il minore, portato in Caserma, su disposizione del Sostituto Procuratore di Turno, presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro veniva quindi denunciato in stato di libertà e riaffidato ai nonni, che risultano essere gli esercenti della patria.

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