È stato presentato ieri, presso lo splendido Palazzo Pugliese di San Floro, il romanzo dal titolo “Un’inguaribile cervellotica”, ultimo lavoro letterario di Bakhita Ranieri.

La suggestiva location, resa ancora più accogliente grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco, ha fatto da cornice a un evento culturale che ha dato voce a Rebecca, la protagonista del libro: una donna di quarant’anni che tende a trasformare anche le situazioni più semplici in intricati enigmi esistenziali.

Attraverso una narrazione in prima persona, l’autrice affronta con delicatezza e ironia temi profondi e attuali come l’ansia, i disturbi alimentari, gli attacchi di panico, la maternità e il bisogno di realizzazione personale. Il romanzo, edito da Libritalia.net nel dicembre 2024, si propone di offrire uno sguardo autentico, spesso autoironico, sulla complessità dell’universo femminile contemporaneo, mettendo in luce la tensione tra fragilità e forza, caos emotivo e desiderio di equilibrio.

Ancora una volta, Bakhita Ranieri dimostra la sua sensibilità per le tematiche sociali, come già accaduto nel suo secondo romanzo, I colori della vita (Il Cristallo Edizioni, 2022), opera in cui intreccia storie di vita vissuta, affrontando argomenti come l’attesa, le disillusioni e le aspettative. Il libro è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino nel 2023, riscuotendo grande apprezzamento.

L’esordio letterario della Ranieri risale invece al 2019, con il romanzo Il grido del silenzio (Cristallo Edizioni), che racconta la storia intensa di Teresa e della figlia Chinaka, affrontando tematiche dolorose ma fondamentali come la violenza domestica, la maternità e la resilienza femminile. Quest’opera ha ricevuto una Menzione Speciale dalla Fondazione Pesciolino Rosso nel 2020.

Durante la serata di presentazione, condotta con eleganza dalla dottoressa Teresa Cosentino, presidente della Pro Loco di San Floro, sono intervenute anche la dottoressa Teresa Rizzo, presidente del Comitato Dante Alighieri di Catanzaro, e la dottoressa Delfina Maiuolo, docente e socia del Comitato, che ha letto alcuni passaggi del romanzo con grande intensità.

Tra i numerosi spunti di riflessione emersi, uno in particolare ha colpito il pubblico: l’amore viscerale di Bakhita Ranieri per la sua terra, la Calabria, da lei descritta con parole cariche di affetto e meraviglia: “Con quegli scenari mozzafiato che solo una regione come la mia può regalare. Dal mare alla montagna in pochi chilometri. Con le immense distese di verde e i folti uliveti con le loro chiome argentate…”

Un’altra frase significativa, che ha suscitato particolare emozione, è stata:

“La mia felicità dipende da me” — un’affermazione che racchiude un potente messaggio di responsabilità personale: la felicità non si riceve dall’esterno, ma si costruisce dentro di sé, attraverso scelte consapevoli, pensieri autentici e atteggiamenti interiori.

Cresce e si consolida, dunque, la maturità letteraria di Bakhita Ranieri: autrice che, fin da bambina, trovava rifugio tra le pagine colorate del suo diario segreto, riempiendole di pensieri, sogni e inquietudini.

Quella passione giovanile, coltivata in silenzio, si è trasformata oggi in una voce narrativa autentica, capace di trasmettere emozioni profonde dove le parole, da sole, non bastano.