sacerdote_01Nella mattinata di ieri, a seguito di un lunga ed incessante attività di iniziativa, i militari della Stazione Carabinieri di Gioiosa Marea, che hanno operato in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma-Trastevere, hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria un sacerdote, originario del Kenya, accusato di essere l’autore del furto di oggetti aurei donati dai fedeli alla Madonna delle Grazie, alla Madonna delle Lacrime ed al patrono San Nicola, all’interno della chiesa di San Nicola di Gioiosa Marea (Me).

A metà agosto il parroco della chiesa gioiosana aveva denunciato presso la locale Stazione dei Carabinieri un furto di monili, per un valore stimato di oltre 100.000 euro. Le immediate indagini, avviate dai militari dell’Arma che hanno agito sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, hanno consentito, anche grazie all’ausilio di attività tecniche e di analisi dei conti correnti bancari, di identificare il sacerdote keniano quale autore del furto.

Il religioso, nel recente passato, aveva prestato più volte il proprio servizio nel Comune di Gioiosa Marea (ME), soggiornando presso la parrocchia, e fornendo un supporto alle attività ecclesiastiche della comunità, diventando molto popolare tra i fedeli locali e guadagnandosi la fiducia incondizionata del parroco locale.

Tuttavia, dall’analisi dei filmati delle videocamere di sorveglianza installate all’interno della parrocchia si è evinto chiaramente come, nell’aprile scorso, dopo numerosi tentativi da parte dello stesso di coprire la video camera, quest’ultimo si era introdotto presso il locale in cui erano custoditi i monili.

Circa dieci giorni dopo il furto, il sacerdote aveva fatto rientro a Roma presso la comunità religiosa di cui fa parte ed aveva effettuato una serie di versamenti in denaro contante presso il proprio conto corrente, concludendo le operazioni con un bonifico internazionale di circa 40.000 euro indirizzato ad un parente del suo paese di origine e lasciando subito dopo l’Italia per fare rientro in Kenya.

Solo ieri mattina il sacerdote ha fatto rientro in Italia ed i Carabinieri della Compagnia di Roma-Trastevere, delegati dall’Autorità Giudiziaria di Patti ad effettuare una perquisizione domiciliare nei luoghi in cui l’indagato dimora nella Capitale, lo hanno atteso presso l’Aeroporto di Roma-Fiumicino, accompagnandolo presso la propria abitazione.

Nel corso della perquisizione venivano rinvenute e sequestrate alcune ricevute dei versamenti di denaro contante ed il bonifico effettuato nonché un computer portatile.

Sussistendo pertanto numerosi e gravi indizi di colpevolezza dei reati di furto e riciclaggio, nonché essendovi un concreto pericolo di fuga, i militari procedevano nei confronti del sacerdote al fermo di polizia giudiziaria. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’A.G., veniva condotto e ristretto presso la Casa Circondariale di Roma “Regina Coeli”.

 

 

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