cariotiDal workshop nascerà una scrittura teatrale contemporanea sulla leggenda di Donna Candia. Proseguirà fino 21 novembre il laboratorio di drammaturgia che si sta svolgendo al Teatro comunale di Badolato nell’ambito della residenza MigraMenti gestita dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi, inserita nel sistema delle residenze della Regione Calabria finanziate con i fondi dell’Unione Europea. Protagonista di questo workshop, fortemente voluto dai direttori artistici della residenza, Luca Maria Michienzi e Anna Maria De Luca, è Giancarlo Carioti, autore fine, conosciuto dallo stesso Pino Michienzi, col quale collaborò anche ad alcuni spettacoli. Architetto in pensione, Carioti ha visto riconosciuta la sua straordinaria abilità nella scrittura solo negli ultimi tempi, proprio dopo il suo incontro con il maestro Michienzi. Carioti – già dirigente dello Iacp, oggi Aterp, per un ventennio -, ha scritto, collezionando riconoscimenti e premi in tutta Italia, decine di volumi, di cui quattro romanzi, altrettante sceneggiature per il cinema, undici novelle, due libretti di scena, numerose poesie e svariate opere teatrali.

“La testa di Giancarlo Carioti – ebbe modo di affermare lo stesso Pino Michienzi -, è un eccezionale contenitore di idee curiose, nuove, scalpitanti e piene di energia. Racchiude nel suo scrigno grano brillante, la sua preziosa poesia. Quello che più meraviglia di lui è che la spinta creativa non gli è solo data dalla sua straordinaria cultura, ma da una originalissima fantasia ricca di schizzi veloci e colorati, che gli consentono di immaginare situazioni e mondi accessibili solo da entrate che non siano porte principali, ma anditi e pertugi di difficile accesso. Ed è questa la sua forzi”. Fantasia, sì, ma a suo modo molto concreta: “I dialoghi e le descrizioni poetiche – aveva detto ancora Michienzi – sono di una razionalità sconcertante che egli seziona con elaboratissimi intrecci. La poesia, alla base dei suoi scritti, vola alta, ermetica a volte, magica e irripetibile. Un attento lettore scopre che Carioti è probabilmente uno dei fenomeni emergenti della nuova poesia meridionale. Non asseconda preferenze di pubblici radicati all’idea della cosiddetta “innovazione” culturale. Non si arruffiana. E sta proprio in questo prendere le distanze da obbiettivi facili, che egli si afferma scrittore nuovo e sconfinante nel paradosso, oltre la favola, di cui accoglie i misteri ed i sogni. Ed è possibile al lettore-pubblico accedere alle sue storie, vivendo emozioni effimere, altrimenti impossibili nella vita reale”.

Dal lavoro svolto nel laboratorio di drammaturgia di Giancarlo Carioti nascerà una scrittura teatrale contemporanea che rielaborerà la leggenda di Donna Candia, la bellissima nobildonna catanzarese rapita dai saraceni, protagonista di racconti e canti della migliore tradizione popolare calabrese.

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