2017Nota diffusa da Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista: <<Si è concluso domenica 27 novembre il tour informativo organizzato dalla Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista e delle/dei Giovani Comuniste/i per informare le cittadine e i cittadini sulle ragioni del “NO” in vista dell’ormai imminente referendum costituzionale.

I militanti sono stati impegnati nell’organizzazione di vari gazebo in diversi comuni della provincia, con evento di chiusura a Reggio Calabria davanti alla chiesa di San Giorgio al Corso, per distribuire volantini informativi sui punti più controversi della riforma “Renzi-Boschi”.

Castin soverato animato

Una riforma, promossa da Renzi e sostenuta dai più beceri poteri forti anche a livello internazionale, che rappresenterebbe una catastrofe per l’Italia e in particolare, in virtù della clausola di supremazia statale, per il mezzogiorno d’Italia; l’approvazione implicherebbe, ad esempio, per il sud già oggetto di scelte politiche disastrose, la possibilità di imporre dall’alto la costruzione di infrastrutture come inceneritori e termovalorrizzatori senza che i territori abbiano la possibilità di opporsi.

Quello che Rifondazione Comunista vuole esprimere è, quindi, un fermo NO conseguente ad un’analisi politica accurata e non dettato da una personalizzazione del dibattito sulla base di simpatie nei confronti di chi propone la riforma o da semplici convenienze elettorali e contingenti. Un NO dovuto agli effetti negativi che la sovranità popolare subirebbe a causa delle manomissioni, apportate al testo della Costituzione, volte a consegnare uno strapotere al governo di turno, sottraendo al Parlamento gran parte del potere legislativo, ed a privare i cittadini del diritto di votare direttamente il Senato. Ancora un secco NO dovuto alla consegna verticistica dell’immunità parlamentare, prevista dalla riforma “Renzi-Boschi”, a consiglieri regionali e sindaci che, in Calabria più di ogni altro posto, sarebbero salvati dai procedimenti giudiziari con un soggiorno in Senato. Un NO, infine, dovuto alla falsa propaganda in merito all’abolizione del bicameralismo e alla riduzione dei costi della politica: la riforma in oggetto complica il procedimento legislativo creando conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato e riduce i costi della politica di cifre irrisorie rispetto a quanto si potrebbe fare, per esempio, abbassando gli stipendi dei politici ed eliminando vitalizi e privileggi vari.

Le compagne e i compagni comunisti di Rifondazione saranno, in ogni caso, impegnati fino all’ultimo minuto disponibile a propagandare tutte le reali motivazioni del NO, invitando le cittadine e i cittadini a difendere il più importante presidio di democrazia che in Italia è rappresentato dalla Costituzione.>>

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