Il Questore della Provincia di Reggio Calabria emette 4 provvedimenti di D.A.SPO. nei confronti di tifosi reggini e ferraresi  resisi responsabili di gravi episodi di turbativa dell’ordine pubblico allo stadio “O. Granillo”.

Ferma e decisa la risposta del Questore della Provincia di Reggio Calabria dopo i deprecabili episodi verificatesi il 14 gennaio u.s. allo stadio “O. Granillo” di Reggio Calabria.

Il Questore Megale ha emesso 4 provvedimenti di D.a.spo. nei confronti rispettivamente di n.2 tifosi della “Reggina 1914” e n.2 tifosi della “S.P.A.L.” resisi responsabili di gravi fattispecie di reato in occasione dell’incontro di calcio disputato tra le due compagini calcistiche.
In particolare i provvedimenti inibitori hanno riguardato due ultras reggini, di cui uno già destinatario negli anni di analogo provvedimento, i quali, al termine del citato incontro, hanno indebitamente superato la barriera che separa la Tribuna Sud dal rettangolo di gioco riuscendo ad entrare in campo nonostante la legittima resistenza opposta dagli stewards.

I provvedimenti a carico dei sostenitori della “S.P.A.L.” hanno raggiunto due appartenenti al gruppo ultras, di cui uno, già destinatario negli anni di analogo divieto, si è reso responsabile di violenza e minaccia nei confronti di un poliziotto che operava nel Settore Ospiti della Tribuna Nord, mentre l’altro si è reso responsabile dell’accensione di un grosso petardo (c.d. bomba carta), collocato sotto un seggiolino, la cui deflagrazione ha comportato la disintegrazione dello schienale e della seduta in più pezzi, con i detriti scaraventati per diversi metri in tutte le direzioni ad elevata velocità.

I predetti D.a.spo. sono stati adottati per la durata di cinque anni ciascuno e, per tre di loro, il provvedimento è stato aggravato dall’obbligo di presentazione presso le rispettive Questure mezz’ora dopo l’inizio del primo tempo e mezz’ora dopo l’inizio del secondo tempo di tutte le manifestazioni sportive nelle quali sia impegnata, a qualsiasi titolo, la compagine calcistica di riferimento.

L’irrogazione dei predetti divieti di accesso è la riprova della ferma volontà della Polizia di Stato di bandire dalle manifestazioni sportive ogni forma di violenza e intemperanza, nella più ampia ottica di recuperare la dimensione sociale del calcio da vivere come passione, divertimento e partecipazione.