potere-al-popolo-reggio-calabriaIn merito alla paventata imminente chiusura dell’Hospice “Via delle Stelle” di Reggio Calabria, Potere al Popolo! ritiene sia necessario compiere ogni possibile sforzo per garantire il diritto dei cittadini a poter avere riconosciuta la “continuità assistenziale”, soprattutto per i pazienti con malattia in fase terminale o post acuzie, e a salvaguardare i livelli occupazionali e le diverse professionalità che i questi anni hanno assicurato servizi fondamentali. Nello scontro che si è aperto tra l’ASP di Reggio Calabria e la Fondazione Via delle Stelle non possono e non devono essere malati e lavoratori a pagarne le conseguenze.

 

Non è la prima volta che Reggio Calabria si deve confrontare con le difficoltà gestionali ed economiche dell’Hospice e al rischio di una sua chiusura. Difficoltà rese ancor più evidenti dalla serie di inadempienze che i commissari dell’ASP 5 imputano alla dirigenza della Fondazione Via delle Stelle sin dal 2013, anno della sua costituzione, come il non pagamento del canone e di altre spettanze per anticipazioni varie. Ma se è vero che i commissari sono stati chiamati a “ripristinare la legalità” questa azione non si può limitare alla quadratura dei conti e alle attività ispettive: garantire la legalità significa anche garantire e assicurare i Livelli Essenziali dell’Assistenza (LEA) e, parole a parte, questa non sembra spesso essere la priorità dell’azione commissariale.

Come Potere al Popolo! Reggio Calabria ci battiamo da sempre per avere una sanità pubblica e di qualità. È necessario che venga garantito a tutte e tutti il diritto alla salute e al benessere: questo per noi è realizzabile solo se i servizi sanitari sono gestiti dal pubblico e le risorse economiche investite esclusivamente per migliorare la qualità delle prestazioni.

 

Siamo consapevoli che, in atto, vi sono molti servizi appannaggio di strutture private e che non si possono interrompere le prestazioni attuali, come appunto l’assistenza per i malati terminali e post acuzie. Allo stesso tempo siamo convinti che si debba procedere alla internalizzazione di tutti questi servizi, salvaguardando i livelli occupazionali e valorizzando le risorse umane che prestano la loro attività nei diversi presidi presenti sul territorio. Bisogna puntare all’abolizione di tutte le convenzioni con i privati e le risorse economiche così recuperate devono essere destinate al potenziamento del Servizio sanitario pubblico!

 

Infine crediamo che, per il rispetto della città, dei lavoratori e soprattutto dei pazienti e dei loro familiari, su questa storia vada fatta una grande operazione di verità e trasparenza, perché i richiami fatti da più parti a “poteri forti” e “interessi occulti” coinvolti nella vicenda non possono essere più accettati passivamente.

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