foto-1Domenica 28 Maggio si è svolto a Lamezia Terme (CZ) il quinto ed ultimo criterium giovanile di pugilato, valido ai fini della qualificazione per la fase Nazionale della Coppa Italia, organizzato dalla A.S.D. Group 15 di Lamezia Terme (CZ). Le società presenti sono state l’Amaranto Boxe – team Flash Natoli, la Group 15 di Lamezia Terme , la Boxe Popolare Cosenza, l’Invictus Catanzaro, che hanno partecipato con un totale di 41 giovani boxeur.

Ebbene, il riepilogo totale di queste cinque competizioni giovanili, hanno sancito in via definitiva, due pesanti traguardi, il primo la conquista della finale Nazionale per il prestigioso trofeo C.O.N.I. che si disputerà dal 21 al 24 Settembre nella località di Senigallia e l’altra la qualificazione alla finale Nazionale della Coppa Italia, che si disputerà a Porretta Terme (BO) dal 23 al 25 giugno. I piccoli boxeur che si qualificano alla finale per il trofeo C.O.N.I., nella categoria Canguri, sono i forti e promettenti IELO Santo e BROCCIO Arianna della A.S.D. Amaranto Boxe, mentre per la categoria “ Allievi “ si qualifica una coppia mista formata da SICILIANO Francesco (Boxe Popolare CS) e NOCERA Saverio (Amaranto Boxe (RC), quest’ultimo, nonostante le più rosee aspettative, non ha potuto partecipare per la qualificazione alla Coppa Italia per mancanza di un partner nella stessa categoria.

La finale della Coppa Italia Nazionale invece, si arricchisce di altri quattro atleti della ASD Amaranto Boxe, dominatrice quasi assoluta delle fasi Regionali. Nella categoria “ Cuccioli “ conquista la finale Coppa Italia il piccolo Francesco NATOLI (Amaranto Boxe) che vince tre criterium su cinque distaccando il secondo classificato di ben sette punti 195 a 188. Nella categoria “ Cangurini “ il primo posto e finale Coppa Italia, è stata conquistata dall’agguerritissimo Francesco Borrello (Amaranto Boxe) che ha dimostrato nel giro di pochi mesi, una crescita agonistica impressionante basti pensare che al primo criterium di Aprile, il suo posto in classifica era soltanto 5° per poi arrivare a recuperare terreno e primeggiare negli ultimi tre, conquistando la prestigiosa finale a discapito dei bravissimi rivali Lametini, VILLELLA e MASCARO, distaccando quest’ultimo di soli tre punti 194 a 191. Nella categoria “Canguri “, invece, si confermano, IELO Santo e BROCCIO Arianna entrambi dell’Amaranto Boxe (RC). Per la categoria “ ALLIEVI” si qualificano alla finale della coppa Italia, la coppia formata da SICILIANO Francesco e CHIAIA Giuseppe entrambi della A.S.D. Boxe Popolare (CS). Il Maestro Giuseppe FEDELE è apparso, al termine delle competizioni, davvero molto soddisfatto, per il lavoro svolto dai tecnici Paolo Ielo, Alfredo Natoli, Salvatore Pace e Francesco Versaci. Figure, quest’ultime, di vitale importanza nella crescita del movimento giovanile dell’A.S.D. AMARANTO BOXE che, unitamente a tutto lo staff organizzativo, stanno inevitabilmente facendo lievitare le quotazioni nel borsino pugilistico del sodalizio presieduto da Francesco Pirrera e guidato da Peppe Fedele. Anche e soprattutto per quella che è la loro opera costante e giornaliera per tutti i giovani che frequentano la palestra e che aumentano di settimana in settimana. Il nuovo Responsabile Giovanile Regionale della Calabria Paolo Ielo elogia le scelte di investire sul settore giovanile perché: “…il settore giovanile come chiave del successo è nato dalla amara considerazione che il nostro mondo non sta vivendo un buon momento e certamente una delle cause è da ricercare nella scarsa attenzione rivolta alla attività giovanile. Oggi più che mai le Società preferiscono adottare strategie più comode. Noi crediamo invece che una politica seria sui giovani sia il primo passo necessario per ridare vigore al pugilato. I protagonisti di un Settore Giovanile sono bambini e ragazzi che devono trovare gioco, spontaneità, serenità, emozione, allegria, climi positivi e gioiosi. Perché i piccoli atleti chiedono di divertirsi e di motivarsi in profondità con il pugilato. Il bimbo deve crescere bene con il pugilato e non necessariamente in funzione di esso. Perché anche gli adulti che lavorano in un Settore Giovanile devono in qualche misura “divertirsi” a farlo, altrimenti tutto diventa molto più difficile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *