mumePost lockdown, il museo di Messina si appresta alla riapertura del 1° luglio. Ultimi preparativi per il riavvio delle attività museali a Messina, dopo l’espletamento di tutte le misure di sicurezza previste per l’emergenza in corso. Tra di esse la sanificazione degli ambienti interni ed esterni del Museo Regionale, nonché dei circuiti di aria condizionata, per garantire una riapertura a tutela del pubblico con collezioni e superfici all’aperto gestite ad hoc.

La data prevista per l’evento inaugurale è il 1° luglio, con la programmazione di manifestazioni future, quali esposizioni temporanee accostate a proiezioni cinematografiche che avranno luogo nel piazzale est dell’edificio. Qui, infatti, ogni weekend di luglio ed agosto (dal giovedì alla domenica) avrà luogo il cinema all’aperto con film recenti in un’arena appositamente allestita. E se il finesettimana è dedicato all’ultima stagione cinematografica, il lunedì vedrà invece la proiezione di cortometraggi e lungometraggi provenienti dalla cineteca storica di Sicilia. Per i restanti giorni i suddetti spazi saranno disponibili per coloro che ne faranno richiesta, per favorire la ripresa di settori culturali quali teatro, musica e danza. In tale occasione sarà anche allestito uno specifico ambiente per rifocillare gli spettatori.

mume2Finalmente, così, la cultura si riappropria dei suoi spazi, dopo cospicue polemiche per la mancata riapertura dei musei siciliani il 18 maggio, data di riavvio di numerose strutture museali nel territorio nazionale, come concesso a fine quarantena. L’articolo 14 dello Statuto, infatti, attribuirebbe alla Regione pieni poteri sui beni culturali, ma i consoni problemi amministrativi e gli inidonei finanziamenti non avevano consentito alle strutture siciliane di adottare in tempo le nuove disposizioni di sicurezza richieste. Sinora le uniche strutture che erano riuscite a ripartire nei tempi previsti sono state i parchi archeologici di Selinunte (TP) e della Valle dei Templi ad Agrigento, unitamente al Teatro Antico di Taormina, in virtù soprattutto della loro autonomia finanziaria. Così dal 9 marzo, giorno storico di avvio del lockdown nazionale, la chiusura delle strutture pubbliche è proseguita per oltre due mesi, e la successiva eventuale apertura doveva necessariamente seguire le rigide indicazioni centrali che richiedevano un piano specifico e dispendioso.

Ma adesso il Museo Regionale di Messina finalmente si accinge alla ripartenza e tenta di contribuire al riavvio di ambiti, come quello delle arti e dello spettacolo, fortemente danneggiati dalla chiusura preventiva anti-covid19. E lo fa in maniera gratuita e priva di spesa per la Pubblica Amministrazione, con l’augurio che la città riparta dal suo ambito più prezioso: la cultura che tanto necessita di essere ravvivata.

Cristina Trimarchi

 

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