giovaniLe politiche giovanili, non sono altro che iniziative intraprese dalle istituzioni per sostenere le attività dei giovani e coinvolgerli attivamente. Coinvolgimento che però spesso non avviene o comunque non riesce a stimolare effettivamente gli interventi dei giovani ed a mettere in moto le loro potenzialità come si vorrebbe. Già, come si vorrebbe, perché politiche giovanili ormai sta diventando lo slogan di tutti i politici: un termine questo ormai ultra inflazionato e spesso abusato. La necessità è di rendere concreto quello che spesso resta astratto. È proprio in quest’ottica appunto che va ad inserirsi il primo seminario provinciale che ha visto insieme varie consulte e gruppi giovanili reggini con i cosiddetti “decisori politici”. In questo caso, nessuno meglio dell’assessore provinciale alle politiche giovanili Attilio Tucci. E la sede non poteva essere delle migliori: il “Museo della ‘Ndrangheta”, sorto a Croce Valanidi in una villa sequestrata alla criminalità organizzata. L’incontro di oggi va compreso nel progetto denominato“Per una leadership partecipata”, coordinato dall’Associazione Civitas Solis di Locri. Presenti non solo i ragazzi di diversi consulte giovanili come Gerace, Marina di Gioiosa e Monasterace, con tanto di rispettivi assessorati comunali, ma anche giovani non aderenti a gruppi. L’obiettivo del dialogo “strutturato”, vale a dire non episodico ma costante nel tempo, è quello di coinvolgere direttamente gli adolescenti nelle decisioni che li riguardano da vicino, cercando di assottigliare il distacco tra mondo giovanile e istituzioni. Già in questo primo incontro, l’obiettivo pare essere stato raggiunto, dato che sono state esposte e prese in analisi alcune proposte dei ragazzi presenti e dalle loro consulte. Temi più gettonati, come naturale che fosse, lavoro e cultura: il miglioramento delle opportunità lavorative e di orientamento al lavoro; programmi specifici di finanziamento per iniziative promossi da giovani artisti locali; agevolazioni sui costi di trasporto per gli studenti in Calabria e di alloggio per gli studenti calabresi fuori sede; tirocini formativi e quant’altro implichi creatività e operosità giovanile. Certo è, però, che corsi formativi non dovrebbero farli solo i giovani, ma prima di tutto chi si occupa delle politiche giovanili, come sottolineato nel corso dell’incontro anche dall’assessore Tucci.

ONTE: http://www.reggiotv.it/news.php?id=15143 – Federico Lamberti

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