Protestano i cittadini badolatesi, e del comprensorio tutto, per la chiusura dei servizi di Cardiologia e Angiologia al Poliambulatorio socio-sanitario di Badolato. Nei giorni scorsi si è fatto portavoce delle loro istanze il vicesindaco Vincenzo Piperissa, che ha scritto al commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Gerardo Mancuso, e alla direzione sanitaria dell’ospedale di Soverato chiedendo un incontro nel quale soppesare le varie possibilità della situazione. «È interesse di questa amministrazione – scrive Piperissa – avere notizie dettagliate, in uno spirito di collaborazione, per contribuire a erogare servizi migliori sul nostro territorio». Il vicesindaco, tra l’altro, ricorda al commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale anche l’incontro durante il quale, nei mesi scorsi, con i sindaci dell’ “Unione dei Comuni del Versante Ionico” «aveva espresso – afferma sempre Piperissa – la volontà di potenziare i poli sanitari, addirittura di farli diventare dei piccoli “pronto soccorso zonali” in modo da dare risposte più dirette ai cittadini, alleggerendo di conseguenza il carico di lavoro che oggi grava sulle strutture ospedaliere». In tutta evidenza, per il momento le cose non stanno in questi termini e Piperissa chiede le ragioni di uno «smantellamento dei servizi essenziali che al “Polo sanitario” di Badolato ha visto la soppressione della “Cardiologia” e dell’ “Angiologia”. In particolare della “Cardiologia” che, con le lunghe liste d’attesa all’ospedale di Soverato, era diventata un punto di riferimento importante per i cittadini dell’intero comprensorio». Di fronte a tale situazione, dunque, con i cittadini disposti a estendere la loro protesta anche fino alla direzione catanzarese dell’Azienda sanitaria provinciale, il vicesindaco spiega che il suo è un appello a Mancuso – «non un richiamo alla piazza» evidenzia – all’impegno «affinché si dia la gusta considerazione e attenzione al territorio non solo ripristinando i servizi mancanti ma andando oltre e potenziando lo stesso Polo sanitario».

Gazzetta del Sud del 28.4.2011 – Francesco Ranieri

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