Un ufficio postale con un solo sportello aperto nei giorni dispari per una popolazione di circa 1200 abitanti, sempre più in sofferenza per i profondi disagi vissuti soprattutto nei giorni di pagamento delle pensioni o delle bollette dalle fasce più deboli, quali pensionati e persone non autonome. Stanchi ed esasperati, dopo avere protestato inutilmente chiedendo anche l’intervento dei carabinieri, i placanichesi hanno deciso di sottoscrivere una petizione per sensibilizzare i vertici nazionali e regionali di Poste italiane. Raccolte in poche settimane 515 firme: «Ho provveduto personalmente venerdì scorso a inviare la lettera – ha spiegato, per tutti i sottoscrittori, la signora Gerarda Cariolo. – Oltre alla dirigenza nazionale di Poste Italiane, la lettera è stata inviata anche alle forze dell’ordine e alla Procura di Locri, con la speranza che qualcuno decida di porre fine a questo disagio».
Un disagio ancora più pesante per i residenti nelle sette frazioni i quali, per la carenza di collegamenti pubblici, per recarsi presso l’unico sportello attivo, spesso sono costretti a ricorrere all’aiuto di parenti e amici, col rischio, poi, dopo un’attesa estenuante, di essere rimandati a casa perché sono finiti i soldi. Ma la decisione di ridurre il servizio potrebbe essere l’anticamera della definitiva chiusura dell’ufficio. «La direzione di Locri – si legge ancora nella petizione – lo scorso anno aveva annunciato che l’ufficio era a rischio chiusura perché non produce a sufficienza, ma si badi bene non in termini di operazioni di sportello (che sono tante, ma non contano) bensì di vendita di prodotti finanziari».