Messina – Tra corsi e ricorsi della storia cittadina, una criticità finanziaria come quella attuale, evidenziata ieri dal commissario straordinario Luigi Croce, può ritrovarsi cento tredici anni fa. Sempre a novembre, quando, dopo l’elezione della Giunta municipale, il 7 novembre 1899, l’allora sindaco eletto Antonio Martino, nell’insediarsi, enumerando i problemi che affliggevano la Città di quel tempo, indicò primo fra tutti, il “dissesto economico in cui versavano le casse comunali”. Il 22 dicembre 1899 il sindaco Martino, dimissionario con i tre assessori Giuseppe Chirico Cardillo, Giovanni Patti ed Angelo Marchese, attraverso un manifesto pubblico si rivolse alla cittadinanza e scrisse tra l’altro: “Venuti, pochi mesi or sono, all’Amministrazione attiva del Comune, ne trovammo in tale disastro le finanze che nessun bilancio era possibile, il quale non fosse una completa mistificazione, un inganno. Ci s’imponeva perciò una scelta: o continuare ad ingannare il Paese, o proporre nuovi balzelli agli esausti contribuenti, o aprire al Comune nuove sorgenti di introiti, municipalizzando grado a grado quei pubblici servizi, che ne sono stati riconosciuti più suscettibili, e principalmente l’acqua potabile, la luce, il dazio di consumo, sfruttati finora a danno vostro e a tutto profitto di speculatori e affaristi…” Il 5 febbraio del 1900 fu promulgato il decreto reale di scioglimento del Consiglio ed il 12 febbraio la nomina del Regio commissario Giulio Cacciò, che resto in carica sino alle elezioni del 29 luglio 1900. Nella relazione che portò allo scioglimento del Consiglio, redatta dal comm. Carlo Chiaro, dell’Ispettorato del Ministero dell’Interno, tra l’altro si evidenziava “una profonda disorganizzazione dei più importanti servizi pubblici e la distretta di gravi difficoltà finanziarie”. L’amministrazione subentrante, che fu guidata sino al 1903, sempre da Antonio Martino, avviò una serie di provvedimenti di risanamento e di rilancio economico della città. (notizie tratte dal volume I protagonisti del palazzo di Città Messina 1861-2012 a cura di Attilio Borda Bossana pagg. 202-206)

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