Nel dicembre del 2011, il Sindaco pro-tempore ha disposto, al fine di dare esecuzione ad una precedente Determina di sgombero di un’area container occupata da alcune famiglie, che le stesse famiglie (11 in totale) fossero alloggiate per un periodo di 6 mesi, fino a fine giugno 2012, in alcuni appartamenti confiscati alla mafia nella disponibilità dell’Amministrazione comunale. Tale assegnazione fu effettuata su espresso ordine del Sindaco, in deroga alla graduatoria già vigente dell’emergenza abitativa, lasciando quindi fuori dagli alloggi altre 11 famiglie che in questi mesi hanno quindi visto disatteso il proprio diritto.

Le famiglie che attualmente occupano gli alloggi confiscati sanno da molti mesi che quella non era e non avrebbe mai potuto essere una sistemazione definitiva. La nuova Amministrazione comunale ha manifestato da mesi l’attenzione al tema dell’emergenza abitativa, deliberando la sospensione di tutti i provvedimenti di sgombero da edifici comunali, ma nel caso specifico si è ritenuto doverosamente intervenire, anche a seguito di una richiesta motivata di intervento da parte della Prefettura, riferita alla normativa sui beni confiscati.

Il Comune ha quindi avviato le procedure necessarie affinché sia rispettata la graduatoria dell’emergenza abitativa, una graduatoria fatta sulla base di criteri oggettivi che tengono conto di diversi parametri e quindi rispettano i diritti di tutti. “Il Comune non ha intenzione – afferma l’Assessore Ciulla – di <mettere in mezzo alla strada> nessuno, ma di fronte ad una emergenza che riguarda migliaia di cittadini e a fronte delle risorse disponibili, proprio il criterio del rispetto della legge è l’unico che può garantire i diritti di tutti ed evitare che si instauri una guerra fra poveri e la legge da <Far-West>.”

“In ogni caso – annuncia l’Assessore – nei prossimi giorni chiederemo un incontro urgente in Prefettura sull’argomento, perché si studino e possibilmente si individuino insieme delle soluzioni condivise.”

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