rame 1 copiaImportante ed ingente il quantitativo del prezioso materiale recuperato e sequestrato grazie a specifici servizi contro i furti di rame messi in atto dagli agenti del Distaccamento della Polstrada di Sant’Agata Militello. A seguito dei furti messi a segno in autostrada nei giorni scorsi nel tratto compreso tra gli svincoli di Sant’Agata di Militello e Santo Stefano di Camastra, ultimo quello del 7 febbraio scorso, i poliziotti hanno intensificato i servizi di controllo nell’area circostante attenzionando la zona sottostante il viadotto interessato dai furti nonché terreni agricoli e stradine interpoderali.

Le ricerche hanno dato i primi risultati quando del fumo nero è stato avvistato in un appezzamento di terreno del comune di Caronia a svariati chilometri dalle carreggiate della A20.

Raggiunto il fondo agricolo, gli agenti hanno sorpreso due persone intente a bruciare cavi elettrici per recuperare il rame all’interno – Miraglia Antonio, nato a Santo Stefano di Camastra di anni 53, pregiudicato ed in atto sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata e Ferretta Carmelo Alessio, originario di Sant’Agata di Militello, di anni 24, a cui carico risultano vari precedenti di polizia.

La perlustrazione successiva dell’area ha portato al rinvenimento di circa 100 chili di rame già ripulito dalla guaina in plastica a poca distanza e di 1500 chili circa di cavi in attesa del procedimento di ripulitura nascosti dietro rami di ulivo. Altri ancora erano all’interno di un’autovettura parcheggiata sul posto ed in uso ad uno dei due arrestati. Inoltre, in una vasca di cemento per la raccolta delle acque sono stati rinvenuti i residui della combustione di altri cavi elettrici.

La stima totale del materiale rinvenuto si aggira attorno alle due tonnellate.

La parte del fondo agricolo interessata dal rogo dei rifiuti è stata sequestrata e delimitata, così come la nuova normativa in materia prevede.

I due autori del rogo sono stati arrestati per i reati di ricettazione e combustione illecita dei rifiuti e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, tradotti agli arresti domiciliari.

 

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